C’era fermento, c’era curiosità, ma soprattutto c’era sete di riscatto. Al teatro Montil, nel cuore di Castellammare, ieri pomeriggio si è svolta la presentazione ufficiale del movimento Insorgenza , un progetto nato per unire finalmente ciò che per troppo tempo è stato diviso: le battaglie identitarie, culturali e politiche del Sud Italia. Una sala gremita, fatta di volti diversi ma accomunati da uno stesso desiderio: dare voce a chi non ne ha più, dare volto a una terra da troppo tempo oscurata. Insorgenza non è solo un nome evocativo, ma una dichiarazione d’intenti. È la risposta a un bisogno che serpeggia nelle strade del Sud, nelle periferie dimenticate, nei giovani in cerca di senso, nei cittadini stanchi di subito. Ad aprire la giornata, il delegato stabiese Agostino Sabatino, che ha introdotto i lavori sottolineando l’importanza di partire dalle comunità locali per arrivare al cuore della questione nazionale. È poi intervenuto Giuseppe Renda, oggi consigliere del movimento ed ex dirigente di Caffè Borbone, con un passato imprenditoriale di successo che ha scelto di mettere la sua esperienza al servizio di una causa che ritiene giusta: “Occorre una nuova narrazione per il Sud – ha affermato – che non sia fatta di vittimismo ma di orgoglio, competenza e visione”.
Di altissimo profilo anche la riflessione del magistrato Edoardo Vitale, da anni impegnato nella battaglia culturale meridionalista, che ha sottolineato il valore della parola come strumento di identità: “Non dobbiamo più avere paura di usare certi termini. Riscoprire la nostra storia significa tornare a camminare a testa alta”. Nel corso dell’evento, l’imprenditore Antonio Farina ha lanciato un appello agli operatori economici: “Il Sud non deve più essere terra di conquista ma di proposta. Solo investendo in cultura, lavoro e consapevolezza possiamo costruire un futuro diverso”. Di strategia comunicativa ha invece parlato Ylenia Petrillo, responsabile del settore, puntando l’attenzione sulla necessità di tornare nelle piazze, tra la gente: “I sociali sono fondamentali, ma senza il contatto diretto si perde l’anima del movimento”.
A concludere la serata, un intervento potente e simbolico: quello di Massimo Amitrano, presidente della Nazionale del Regno delle Due Sicilie e delegato ufficiale CONIFA. Con parole chiare e sentite ha ribadito il suo impegno per rappresentare il Sud nel mondo: “Siamo rispettati fuori dai confini, mentre l’Italia continua a tentare di cancellare la nostra memoria storica. Non ci faremo più cancellare”. Quello di ieri non è stato un semplice evento, ma un momento fondativo. Insorgenza nasce con l’obiettivo di non essere un partito, ma un movimento trasversale, un ponte tra mondi apparentemente lontani: cultura, impresa, istituzioni, comunicazione, storia. E soprattutto persone. La sfida è grande, ma lo è anche il cuore del nostro popolo. E il Sud, quando decide di rialzarsi, non chiede il permesso.