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Sylvester Stallone cittadino onorario di Gioia del Colle: “Non smettete di combattere”. Da emigrante un messaggio ai ‘briganti’ di Gioia che ancora resistono?

Sylvester Stallone cittadino onorario di Gioia del Colle: "Non smettete di combattere". Da emigrante un messaggio ai 'briganti' di Gioia che ancora resistono?

Il Seggio del Popolo - Locanda

Sylvester Stallone torna nella sua terra d’origine, quella dei nonni, costretti ad emigrare proprio per le condizioni disagiate che il Sud vive dall’Unità d’Italia, con milioni di emigranti che in 160 anni sono stati costretti a lasciare la propria terra andando nelle Americhe o al Nord con “la valigia di cartone e poche speranze”.
La star di Hollywood, Sylvester Stallone e suo fratello Frank, noto musicista, hanno ricevuto la cittadinanza onoraria di Gioia del Colle cittadina Barese di cui era originaria il nonno, consegnata dal sindaco Giovanni Mastrangelo. “Questa era la chiave della sua bottega, faceva il barbiere” ha detto l’attore dal palco mostrando una vecchia chiave. “Come direbbe Rocky: vi amo, e continuate a combattere”.
Chissà a chi era indirizzato questo messaggio, ai briganti o agli emigranti? Accolto da tanti tricolore, chissà se il nonno gli ha spiegato come mai è stato costretto a partire per cercare fortuna lontano dalla sua terra, una terra di briganti e resistenti dal 1861, ossia dall’anno dell’annessione all’Italia. Questa piccola cittadina barese ha conosciuto bene entrambi emigranti e briganti, a cominciare da Pasquale Domenico Romano, noto come Sergente Romano nato e deceduto a Gioia del Colle (1833 – 1863), è stato a capo della banda brigantesca di Gioia, molto famosa, nel tentativo di difendere la patria delle due Sicilie e la Chiesa cattolica dall’invasione piemontese.

Egli morì proprio combattendo durante un sanguinoso scontro a fuoco con la Guardia Nazionale e i Cavaleggeri di Saluzzo il 5 gennaio del ’63. Sul suo corpo, dopo la sua morte, furono ritrovate preghiere e giuramenti nella difesa della sua vera patria, le due Sicilie: «Promettiamo e giuriamo di sempre difendere con l’effusione del sangue Iddio, il sommo pontefice Pio IX, Francesco II, re del regno delle Due Sicilie, ed il comandante della nostra colonna degnamente affidatagli e dipendere da qualunque suo ordine, sempre pel bene dei soprannominati articoli; così Iddio ci aiuterà e ci assisterà sempre a combattere contro i ribelli della santa Chiesa. Promettiamo e giuriamo ancora di difendere gli stendardi del nostro re Francesco II a tutto sangue, e con questo di farli scrupolosamente rispettare ed osservare da tutti quei comuni i quali sono subornati dal partito liberale”.

Chissà a chi stesse parlando Sylvester, resta il fatto che il Sud ancora una volta ha partorito grandi personaggi, e questa terra per qualche giorno ha avuto un pò di luce riflessa sul mondo intero. Ma l’invito a combattere è per la giustizia della memoria, di una terra offesa e depredata ancora oggi della sua identità e della sua storia, ma soprattutto dei suoi figli costretti ancora a partire.

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