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Il presepe con ‘due mamme’: quando la Chiesa si fa azienda per essere ‘inclusiva’ ma rischia l’effetto opposto

Al pari di chi chiese il Green Pass per entrare in chiesa escludendo altri cristiani

Il Seggio del Popolo - Locanda

Hanno fatto fuori San Giuseppe dal Presepe di Mercogliano. Il Gesù Bambino ha ‘due mamme’ nel Presepe della chiesa di Mercogliano. Don Vitaliano della Sala, parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Capocastello, frazione di Mercogliano ha sottolineato come inclusivo un presepe che appare più che altro blasfemo. “E’ la logica dell’inclusività è l’avvenire della Chiesa” ha spiegato.

Avrebbe forse dovuto scrivere della “nuova Chiesa” quella che non appartiene al Cattolicesimo, ma che segue un filone sempre più ‘elastico’ e ‘di moda’. Intanto, per includere un’altra mamma, è stato escluso un papà (in una società proprio dove i papà sono sempre più esclusi): ma queste sarebbero proprio le basi!
Cosi mentre le altre religioni nel mondo sono sempre più radicate e forti – prova a toccare le tradizioni dei musulmani o degli ortodossi – la chiesa occidentale appare agli occhi dei molti sempre più ‘fluida’ ed ‘inclusiva’, senza rendersi conto che ha le ore contate. I Cristiani fanno sempre meno figli, le altre religioni sempre di più; i Cristiani si fanno sempre più ‘inclusivi’, le altre religioni sono sempre più radicate.
Ma era veramente questa l’itenzione di Cristo, fondando la sua chiesa, adattarsi alle società contemporanee oppure provare a cambiarle? Ovviamente con l’amore e la pace?

La cosa che fa più scalpore è proprio che ad aver ceduto a questa ideologia, giusta o sbagliata che sia, appartenente al terzo millennio, dove la propaganda deve essere ovunque, in film, spettacoli, libri, piazze, ed anche nei Sacri Presepi, è proprio chi dovrebbe difendere la tradizione e la Chiesa tradizionalista: un Sacerdote, al pari di quel prete che a Padova chiese il Green Pass per entrare in chiesa ed alla mensa dei poveri, vittima di un’ideologia dimostratasi palesemente falsa (ed antisanitaria) con il coraggio di escludere altri cristiani dalla Chiesa.

Qui non si tratta, ovviamente, di giudicare la scelta di due donne o due uomini di creare una famiglia, ma si tratta del fatto che non è proprio la sede adatta. Il presepe è la rappresentazione, per chi Crede, della Sacra Famiglia, e non è proprio accettabile che un Sacerdote possa apportare queste ‘novità’! Questo vuol dire solo perdere le proprie radici, e la propria identità facendo spazio ad identità nuove
Perchè la logica della Chiesa non deve essere come quella di un’azienda, che plasma se stessa per essere inclusiva, vendere di più ed avere più “followers“: ma quella di divulgare e difendere se stessa e le Sacre Scritture.

Nelle scorse ore anche Don Maurizio Patriciello, di cui si può dire tutto tranne che non sia un sacerdote inclusivo, è intervenuto invitando il confratello a rimuovere una delle statuetta ed aggiungendo San Giuseppe. “Caro don Vitaliano, caro confratello nel sacerdozio, si può e si deve discutere di tutto. Dobbiamo allargare il cuore e la mente fino a lacerarli. Avendo però sempre rispetto per l’intelligenza, la sensibilità e la fede del popolo di Dio. “ Quella” famiglia nel presepe ci è cara. Tanto. Troppo. Racconta una storia. Per chi crede, quel Bambino è figlio di Dio. Siamo all’origine di una storia millenaria. E non solo di fede. A nessuno – in particolare a un prete – è dato di manometterne – arbitrariamente – il significato e la struttura. In appositi contesti discuteremo di altro. Nessun veto. Nessuna paura. Nessuna inibizione. Nessuna esclusione. La Chiesa – lo sai bene – non ha nemici. Ritorna sui tuoi passi. Cerca di fare un piccolo atto di umiltà. Chiedi scusa. Togli la statuetta aggiunta e rimetti san Giuseppe al suo posto. Gli compete di diritto“.

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