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A Sanremo Geolier canterà in napoletano è la vittoria di un popolo

La storia è cambiata, grazie alla rivoluzione culturale partenopea oggi il mondo ci rispetta di più

A Sanremo Geolier canterà in napoletano è la vittoria di un popolo
Il rapper Geolier potrà cantare in lingua napoletana al Festival di Sanremo 2024, la sua canzone “Io pe’ me, tu pe’ te”.
Lo ha confermato il presentatore Amadeus nell’ultima conferenza stampa: “E’ ormai una realtà discografica fortissima – spiega Amadeus – sarà che ho la moglie napoletana e la capisco, ma oggi i testi in napoletano sono di livello nazionale e ascoltati in ogni parte d’Italia. La musica partenopea, è patrimonio nazionale”.

Su questo ci sarebbe qualcosa da dire, intanto perchè tutto ciò che è eccellenza partenopea diventa italiana, mentre se si tratta di malavita e babygang, sono e restano napoletane. Sicuramente la canzone napoletana, come la lingua napoletana sono sempre più amate e rispettate, non in Italia ma in tutto il mondo. Si tengono infatti lezioni di lingua napoletana sempre più anche all’estero, e sempre più turisti hanno voglia di imparare il napoletano.
(A Sanremo Geolier canterà in napoletano è la vittoria di un popolo)
La storia è cambiata negli ultimi anni, Napoli sta ritrovando il rispetto che merita e che ha perso 160 anni fa. Questa ‘rivoluzione culturale’ è 100% firmata Napoli, il popolo sta riscoprendo cultura e radici, e questo il mondo lo sa. L’obiettivo? Come fu cancellato il festival della canzone napoletana per dar spazio al festival di Sanremo, tra l’altro inventato da alcuni napoletani nel dopoguerra, ora deve tornare. Ma questo è un obiettivo della classe politica, se fosse ben radicata sul territorio.

Intanto, dall’epoca dei censurati Nino d’Angelo (molto criticato anche nel 2019) e Gigi D’alessio la storia è cambiata. Quest’ultimo dichiarò ultimamente: “A Sanremo era vietato cantare in lingua napoletana e infatti durante le prove evitavo di cantare quella strofa in napoletano prima del ritornello, cosa che non feci alla serata ufficiale. Oggi tutti vogliono cantare in lingua napoletana, e questo è un vanto per noi partenopei che siamo bilingue, prima il napoletano e poi l’italiano”.
In realtà ci fu anche Peppino di Capri nel 1985 a cantare a Sanremo in napoletano, ma restano ancora troppo pochi gli esponenti di una cultura antica, condizionati da una mentalità ancora troppo ‘razzista’.

Nino d’Angelo: “Una rivoluzione vincere a Sanremo con una canzone napoletana”. Nel 1999 portò Senza Giacca e Cravatta!

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