Il 25 luglio, al Senato, si è svolta una seduta della commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare che ha visto la partecipazione di rappresentanti del settore dell’artigianato di alta gamma italiano. Tra le realtà presentate, un focus particolare è stato riservato all’Associazione “Le Mani di Napoli”, che ha avuto l’opportunità di esporre le proprie idee e proposte per il futuro dell’artigianato di alta gamma in Italia.
Il vice presidente dell’Associazione, Damiano Annunziato, ha illustrato il legame speciale tra Napoli e l’artigianato artistico, definendolo come “un rapporto viscerale, dove lo stile è quasi una componente integrante dell’animo cittadino”. Annunziato ha sottolineato che l’artigianato artistico non solo rappresenta una tradizione culturale profondamente radicata, ma è anche una risorsa economica e sociale di grande valore per il territorio napoletano. “L’artigianato è un settore che ha una potenzialità sociale importante in termini di impiego di risorse umane e di impatto economico”, ha spiegato Annunziato – San Gregorio Armeno e le sue botteghe, San Leucio con le sue sete, ceramiche di Vietri e di Capodimonte, solo per citare alcuni esempi, sono realtà diverse che vivono dinamiche simili, a partire dal tema della formazione, se si vuol salvaguardare l’artigianato”.
Nel corso della sua audizione, Annunziato ha richiamato l’attenzione su diversi aspetti cruciali del settore. Tra questi, la necessità di garantire un adeguato ricambio generazionale, una questione che ha storicamente influito negativamente sull’artigianato italiano. “Per molti anni, i giovani hanno cercato di tenersi alla larga dall’artigianato, spaventati da prospettive salariali mediocri”, ha affermato Annunziato. Tuttavia, oggi l’artigianato di alta gamma può offrire opportunità professionali ricche e variegate, contribuendo al contempo alla riduzione della dispersione scolastica. In questo contesto, l’Associazione “Le Mani di Napoli” è già impegnata nella creazione dell’Academy della moda dell’Università Federico II di Napoli, un’iniziativa che si propone di aggiornare e proiettare nel mondo contemporaneo l’antica tradizione della moda partenopea. Annunziato ha auspicato che simili percorsi vengano estesi a livello nazionale, coinvolgendo anche le scuole di primo grado e i programmi dedicati all’alto artigianato.
Un altro punto cruciale emerso durante l’audizione è stato il bisogno di distinguere chiaramente tra artigiano e artigiano di alta gamma. “È essenziale lavorare per una definizione chiara dell’artigianato di alta gamma e istituire un tavolo nazionale dedicato”, ha detto Annunziato. La proposta include la creazione di un Tavolo che abbia una funzione sia consultiva, per affrontare le questioni legali, fiscali e previdenziali, sia propositiva, per favorire la partecipazione a fiere e eventi di promozione. Questo Tavolo permetterebbe di preservare le specificità dell’artigianato di alta gamma e di evitare che venga assorbito dalle logiche dei grandi numeri e del mondo confindustriale.
Annunziato ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di valorizzare l’artigianato di alta gamma per l’immagine e l’economia del paese: “Pensiamo che sia tempo di mettere a fuoco l’interesse del Paese per la produzione ed esportazione di grandi prodotti, non solo di grandi numeri, visto il peso che l’artigianato di alta gamma ha nell’esportazione del made in Italy nel mondo”.
Le proposte avanzate dall’Associazione “Le Mani di Napoli” offrono spunti preziosi per il futuro dell’artigianato di alta gamma in Italia, evidenziando la necessità di un sostegno istituzionale per preservare e promuovere un settore che rappresenta un valore fondamentale per la cultura e l’economia del nostro paese.
Fonte: Agenzia Dire.