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Napoli ‘gestita ancora’ dai Milanesi: Un altro Colpo Fatale alla Sua Identità e al Suo Patrimonio. La NapoliServizi sostituita dalla milanese MM Spa

BCC

È un paradosso che rasenta il surreale: Napoli, la città che ha visto svanire in 163 anni i suoi gioielli di famiglia e che lotta con le pezze al sedere, si affida a Milano, una metropoli ‘conosciuta per la sua efficienza, ‘conosciuta’ per la gestione del proprio patrimonio immobiliare: si chiamerebbe ‘sudditanza’.
Dal 26 luglio 2024, Napoli ha avviato un percorso che potrebbe sembrare inverosimile: come abbiamo appreso da Repubblica, la nuova società che gestirà il patrimonio immobiliare della città, comprendente oltre 65 mila tra case, negozi e terreni, sarà supportata da MM Spa, una società partecipata del Comune di Milano. Questo accordo nasce dalla delibera approvata dalla giunta Manfredi e segna una collaborazione con il Comune di Milano, la quale prevede un possibile coinvolgimento come socio di minoranza nella nuova società napoletana.
(Napoli ‘gestita ancora’ dai Milanesi: Un altro Colpo Fatale alla Sua Identità e al Suo Patrimonio.)

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Questo passo arriva in un contesto particolarmente delicato per Napoli, che ha recentemente affrontato il crollo della Vela Celeste a Scampia. Sebbene la decisione di cambiare gestore fosse stata presa già nel dicembre 2022, la tempistica dell’annuncio sembra accentuare il paradosso della situazione: mentre Napoli cerca di risanare e valorizzare il proprio patrimonio, Milano interviene con la sua expertise per guidare questa transizione. Questo fa capire quando, dopo il ‘Pacco per Napoli’, in cui stiamo vedendo i monumenti di Napoli messi in ‘svendita’ per ripianare il debito del Comune, anche la gestione dei beni della nostra città passano a terzi, ossia a coloro che ad 800 km gestiscono, ancora una volta ‘i gioielli di famiglia napoletani’. Come mai non ci riusciamo da soli?

La scelta del Comune di Napoli di collaborare con MM Spa non è solo una questione di efficienza ‘a detta degli amministratori’, ma anche una strategia per affrontare le difficoltà nel risanamento finanziario della città. NapoliServizi, l’attuale gestore del patrimonio, sarà sostituito dalla nuova società nel 2025. Tuttavia, la transizione potrebbe essere complessa e, per questo motivo, il Comune di Napoli ha deciso di affidarsi all’esperienza milanese per garantire una gestione più efficiente e meno problematica del proprio patrimonio immobiliare. Nel dettaglio, MM Spa, nata come società di ingegneria per la realizzazione della metropolitana milanese, diventa così partner tecnico di Napoli, con la possibilità di assumere una partecipazione di minoranza nella NewCo. Questo accordo comporta anche un investimento iniziale di 160 mila euro per coprire i costi della collaborazione istituzionale e dei servizi professionali. L’obiettivo dichiarato è di sviluppare un modello innovativo di gestione del patrimonio pubblico, un passo necessario per sanare le finanze comunali e migliorare l’efficienza nella gestione degli immobili.

Il patrimonio immobiliare di Napoli è una risorsa fondamentale per il risanamento delle finanze comunali, considerando che la morosità sui canoni di affitto raggiunge circa il 50%, con un buco di oltre 20 milioni di euro all’anno. La nuova società (la NewCo) che molto probabilmente si chiamerà ‘Napoli Patrimonio’, dovrà affrontare sfide significative, tra cui l’adeguamento dei canoni, il miglioramento dei tassi di riscossione e l’efficientamento dei costi di gestione. Sarà fondamentale anche l’attuazione di operazioni straordinarie per la valorizzazione e la vendita degli immobili.

In questo contesto, la collaborazione con Milano rappresenterebbe per la scelta dell’amministrazione comunale, un’opportunità per Napoli di adottare pratiche gestionali di “successo”, sperando di trarre vantaggio dall’esperienza e dalle competenze della capitale economica italiana.
Possibile che dopo 163 anni dalla ‘colonizzazione italiana’ ancora non abbiamo capito che di altruismo in questo Paese c’è poco o nulla, e che se il Nord si muove per il Sud è solo per ‘affari’ e non per altro?
Tuttavia, la scelta solleva interrogativi sul ruolo delle città italiane nella gestione delle proprie risorse e sull’efficacia di modelli di collaborazione intercomunale. Se da un lato l’accordo con Milano potrebbe rappresentare una svolta positiva, dall’altro mette in luce le difficoltà strutturali che Napoli deve affrontare e la necessità di una riflessione più profonda sulla propria autonomia e capacità di gestione.

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