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Autonomia Differenziata: Calderoli svela le prossime mosse e le sfide economiche. Tutto molto opinabile

BCC

Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, ha delineato le prossime tappe del processo di autonomia differenziata in un’intervista con Il Sole 24 Ore. Le trattative con le quattro Regioni che hanno richiesto competenze aggiuntive partiranno tra fine settembre e inizio ottobre, e Calderoli prevede di portare in consiglio dei ministri i primi due o tre livelli essenziali delle prestazioni (Lep) entro la fine dell’anno.

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Calderoli ha espresso preoccupazione per il recente referendum abrogativo contro l’autonomia, definendolo più un’operazione politica che una vera iniziativa referendaria, dato che il quesito è considerato inammissibile per la sua ampiezza. Tuttavia, il ministro ha accolto positivamente l’alta adesione popolare, sottolineando l’importanza di mantenere regole chiare per tutti i referendum e le proposte di legge.

Riguardo alle richieste delle Regioni, Calderoli ha chiarito che le materie in discussione includono commercio estero, professioni, e protezione civile, ma non riguardano ordini professionali specifici come avvocati e commercialisti. Per evitare polemiche infondate, ha richiesto dettagli specifici sulle funzioni delle competenze richieste.

Un tema centrale è il finanziamento dei Lep e la distribuzione delle risorse. Calderoli ha sottolineato che, sebbene il costo possa essere significativo, esistono margini per una spending review che ottimizzi la spesa. I Lep, secondo il ministro, non devono aumentare necessariamente la spesa pubblica, ma devono essere accompagnati da costi e fabbisogni standard per evitare sprechi.

Infine, il ministro ha rassicurato che il lavoro sui Lep è avanzato, con progressi significativi su ambiente, sicurezza del lavoro e governo del territorio. Ha inoltre sottolineato che i livelli essenziali di assistenza (Lea) saranno usati anche per la distribuzione del fondo sanitario nazionale, cercando di garantire una maggiore omogeneità nella sanità.

Il percorso verso una maggiore autonomia si profilerebbe complesso e richiede un equilibrio tra efficienza e equità, ma Calderoli rimane ottimista sul fatto che il processo possa portare benefici concreti al sistema delle Regioni e alla governance del Paese.

Tutto molto opinabile, le dichiarazioni del ministro sembrano molto superficiali senza dati tecnici e soprattutto senza previsioni a breve termine. Sembrerebbe veramente Preoccupato per il referendum abrogativo, ottima la risposta dei cittadini.

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