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Martina aspetta giustizia e cura: a nove mesi dalla tragedia di Scampia, lo Stato resta in silenzio

BCC

di Max Grillo, Figli del Sud
Sono passati nove mesi da quel maledetto 22 luglio 2024, quando un ballatoio della Vela Celeste di Scampia è crollato, portandosi via vite e speranze. Un evento che, in un Paese normale, avrebbe acceso l’attenzione delle istituzioni, mobilitato risorse, generato risposte. Invece, a Napoli, nel cuore delle periferie dimenticate, resta solo il silenzio. Tra le vittime di quella tragedia c’è Martina Russo, 25 anni, che da allora è ricoverata all’ospedale Cardarelli per un grave trauma cranico. Ha perso il marito in quel crollo. E oggi di perdere anche l’unica vera possibilità di tornare a vivere: la riabilitazione neurologica. Non una vacanza in un centro di lusso, ma un diritto essenziale per chi sopravvive a un dramma così violento.

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La famiglia di Martina si è rivolta a diverse strutture specializzate, tra cui il Neuromed e la Maugeri di Telese. Ma le risposte sono sempre le stesse: “Non ci sono posti in convenzione”. Come se il destino di Martina fosse legato a un numero, a un algoritmo, a una burocrazia che seleziona chi può sperare e chi deve rassegnarsi. L’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate lancia un nuovo grido d’aiuto. Chiede a chiunque, in possesso di contatti o soluzioni, di aiutare Martina a uscire dal Cardarelli e a iniziare un percorso di cura. La sorella Maria attende una chiamata, una speranza, al numero 3511425766.



Ma la vera domanda è: dove sono le istituzioni? Dov’è la Regione Campania, dove sono l’ASL Napoli 1, l’assessorato alla sanità, il Comune, la Prefettura? È possibile che nessuno si sia preso la responsabilità di seguire un caso così drammatico e simbolico? Martina non è solo una paziente: è il volto di una città ferita, di un quartiere abbandonato, di un sistema sanitario che troppe volte dimentica chi ha più bisogno. E se il pubblico tace, resta solo la voce della cittadinanza attiva, di chi si rifiuta di voltarsi dall’altra parte. Non è più tempo di silenzi. Martina deve tornare a vivere. Il Napoli non può permettersi di perdere anche questa battaglia.

Martina aspetta giustizia e cura: a nove mesi dalla tragedia di Scampia, lo Stato resta in silenzio

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