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Dispetti e danni contro la Locanda del Seggio del Popolo: “Prenotazioni fantasma e stalking, ma non ci piegheranno”

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Attacco subdolo a uno spazio di libertà e impegno sociale. Gigi Lista, Ylenia Petrillo denunciano una nuova ondata di sabotaggi.

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Un attacco vile, l’ennesimo. Una prenotazione finta da 20 persone al ristorante che blocca l’intera serata, un numero telefonico disattivato poco dopo, e una lunga scia di dispetti e ritorsioni che, ancora una volta, si abbatte su chi decide di metterci la faccia, di esporsi, di difendere un’idea.

Succede alla Locanda del Seggio del Popolo, spazio libero e indipendente, veracemente napoletano, da sempre animato da attivisti e cultori di Napoli come Gigi Lista, Ylenia Petrillo, impegnati nella difesa dei diritti, nella lotta per un Sud più giusto, e nella costruzione dal basso di luoghi di socialità autentica. Un luogo diventato bersaglio fisso di chi, evidentemente, non tollera la voce libera dei cittadini organizzati.

“Cosa sono le ritorsioni? I dispetti? Da anni subiamo prenotazioni inventate, recensioni false, attacchi informatici e telefonici. Per due anni abbiamo ricevuto minacce continue. Le schede da cui partivano le chiamate erano intestate a soggetti detenuti per associazione mafiosa. La polizia postale ci disse che non potevano essere loro, erano evidentemente clonazioni. Eppure, quei numeri sono stati usati per distruggerci psicologicamente”, denuncia Gigi Lista in un post sui social.

Ma stavolta la reazione non si piega. Con dignità e determinazione, i membri del Seggio del Popolo rilanciano:

“Preferiamo un ristorante vuoto oggi, ma una coscienza piena sempre. Forti delle nostre ragioni e con il cuore oltre l’ostacolo. A te, stalker vicino al comitato degli affari, sappiamo chi sei. Fino a oggi ci hai fatto pena, ora non più. Da oggi vi cammino ‘ncuolle”.

Parole dure, che trasmettono stanchezza ma anche una rinnovata forza. In un clima sociale sempre più polarizzato, chi lavora per costruire reti solidali e luoghi di libertà spesso finisce nel mirino di chi vuole mantenere potere e silenzio. Ma la Locanda non arretra.

Mentre la solidarietà sui social cresce con l’hashtag #FanPiùAttivi, l’invito che parte da Napoli è chiaro: non possiamo restare in silenzio. I dispetti non fermeranno la costruzione di comunità. Chi attacca la Locanda non sta solo sabotando un ristorante, ma colpisce un intero modello di resistenza popolare. Ma anche stavolta, chi colpisce, troverà risposta.


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