Di Alessandro Casillo
Napoli, città di contraddizioni e bellezze inestimabili, si trova sempre più spesso al centro di una battaglia silenziosa, combattuta non con armi convenzionali, ma con strumenti ben più subdoli: la disinformazione, la manipolazione mediatica e la costruzione di false narrazioni. Esiste una frangia di individui, spesso annidati in posizioni di potere o influenza, che agiscono sotto identità nascoste, celando i propri veri obiettivi dietro maschere di rispettabilità e falsi ideali. Il loro scopo è chiaro: screditare, minare la fiducia e, in ultima analisi, portare avanti progetti che servono solo ai loro tornaconto personali o alle logiche delle grandi multinazionali, a discapito del tessuto sociale e culturale della città.
Questi “strateghi dell’ombra” operano con un modus operandi ben definito. Armati della loro “cultura” – intesa non come conoscenza o saggezza, ma come un’arma di superiorità – si scagliano contro chi è meno “acculturato” o, più spesso, semplicemente meno attrezzato per difendersi dalle loro macchinazioni. Individui e comunità vengono giudicati esclusivamente dagli errori commessi, senza alcuna considerazione per il contesto, le difficoltà o la possibilità di redenzione. Anziché offrire aiuto o supporto, l’intento è quello di schiacciare le persone “come formiche”, eliminando ogni ostacolo sulla loro strada verso l’appropriazione di risorse e opportunità.
Chiunque osi opporsi a queste logiche, chiunque provi a denunciare le manovre sottobanco di questa “borghesia becera”, viene immediatamente assalito. Le accuse false fioccano: si è accostati alla criminalità organizzata, si è vittime di calunnie sull’integrità personale o, ancor peggio, si attacca la reputazione della propria famiglia. L’obiettivo è isolare, intimidire e zittire ogni voce dissonante, creando un clima di paura e sfiducia.
La posta in gioco è alta. Napoli, con la sua inesauribile ricchezza culturale, il suo patrimonio storico e la sua vibrante energia, è oggi un bersaglio appetibile per chi mira a distruggerne l’anima per far spazio a interessi economici colossali. Per anni, la città è stata solo ignorata o denigrata; ora che ha dimostrato di avere un potenziale enorme, un’attrattiva irresistibile e una capacità di rinascita sorprendente, c’è chi vuole appropriarsi di questo tesoro, negandolo al popolo che, con sacrifici e resilienza, ha contribuito a costruire e difendere il nome di Napoli nel corso dei secoli.
È fondamentale riconoscere queste dinamiche, smascherare le identità nascoste e resistere a chi cerca di manipolare la verità per il proprio tornaconto. Napoli è un bene comune, e la sua prosperità deve essere costruita sul rispetto delle persone e della sua autentica identità, non sulla distruzione di ciò che la rende unica.