In un momento in cui la cultura può e deve tornare a essere motore di sviluppo economico e sociale, il Comune di Napoli e la Banca di Credito Cooperativo (BCC) di Napoli hanno sottoscritto un accordo che promette di aprire nuovi orizzonti per le realtà che operano nei settori della musica e dell’audiovisivo. L’intesa rientra nell’ambito dei progetti strategici “Napoli Città della Musica” e “Cohousing Cinema Napoli”, e rappresenta un segnale chiaro: Napoli scommette sulla creatività come leva di crescita, occupazione e valorizzazione del proprio patrimonio culturale.
Il protocollo prevede l’attivazione di un plafond di 4,5 milioni di euro messo a disposizione dalla BCC di Napoli, destinato a sostenere associazioni, imprese culturali, produzioni artistiche e spettacoli dal vivo. I finanziamenti – fino a un massimo di 50.000 euro per progetto – saranno erogati con tassi agevolati e senza oneri per la valutazione delle richieste, con durate flessibili tra i 12 e i 96 mesi. Potranno beneficiarne le realtà che partecipano ai progetti patrocinati dal Comune e autorizzati all’utilizzo dei loghi ufficiali.
Secondo il presidente della BCC Napoli Amedeo Manzo, si tratta di “una vera e propria infrastruttura finanziaria pensata per chi crea cultura e per chi, con essa, costruisce valore sul territorio. Crediamo che sostenere queste imprese significhi investire nella qualità della vita, nell’educazione e nel benessere della comunità”.
Anche il sindaco Gaetano Manfredi ha rimarcato l’importanza dell’accordo, definendolo “un passo significativo verso un futuro in cui la cultura non è solo intrattenimento, ma un pilastro concreto dell’economia cittadina. Il nostro impegno è promuovere un ecosistema creativo vitale e competitivo”.
Non meno entusiasta Ferdinando Tozzi, consigliere del sindaco per l’industria della musica e dell’audiovisivo: “Questo è un settore in crescita, con un enorme potenziale. L’accesso semplificato al credito rappresenta una svolta per tante realtà che finora hanno faticato a decollare per mancanza di risorse. È un investimento sull’identità culturale e sull’occupazione giovanile”.
In un Sud troppe volte marginalizzato nei processi di sviluppo culturale ed economico, questa convenzione segna un cambio di passo. Napoli non si limita a raccontare la propria bellezza: ora vuole anche finanziarla.