Per la rubrica Oltre Manica a cura di Alessandro Casillo:
Capita a ognuno di noi, prima o poi. Un momento di quiete interrotto da un gesto ormai automatico: prendi il telefono, scorri le storie, i post, e quasi senza accorgertene, la trappola scatta. Inizi a confrontarti. Quella sensazione familiare, quasi un’eco nella mente: tutti sembrano un passo avanti. Più sicuri, più felici, più realizzati. E tu? Ti senti indietro, un po’ perso in un labirinto di successi altrui.
Ma non è colpa tua. Questa sensazione non nasce da una tua intrinseca inadeguatezza, bensì da un errore di prospettiva. Stai guardando con troppa intensità la strada degli altri, dimenticando completamente di osservare la tua. È come cercare di giudicare il tuo viaggio basandoti sulla mappa di qualcun altro: non avrà mai senso.
Il confronto è una trappola sottile, e proprio per questo insidiosa. Ti illude di essere sempre un passo in ritardo, persino quando stai dando il meglio di te, quando ogni fibra del tuo essere è tesa verso un miglioramento. Ti fa credere che la tua crescita non sia abbastanza, che i tuoi successi siano minimi, che le tue sfide siano insormontabili, solo perché non assomigliano a quelle che vedi sullo schermo. Questa è una distorsione, una lente offuscata che ti impedisce di vedere la tua luce.
La verità, profonda e liberatoria, è che non servono paragoni. Ciò che serve è presenza. Presenza a te stesso, ai tuoi bisogni, ai tuoi desideri più autentici. Il mondo esterno è un rumore di fondo, una sinfonia di vite che non sono la tua. La tua melodia, la tua vera armonia, risiede in te. È lì che devi concentrare la tua attenzione, il tuo ascolto più intimo.
La crescita personale non è una gara a chi arriva primo, o a chi raggiunge il traguardo più spettacolare agli occhi degli altri. È un viaggio profondamente intimo, un percorso unico che si snoda tra scoperte inattese, cadute e ripartenze. Significa imparare a conoscere le tue forze e le tue fragilità, ad accettarle e a lavorarci su, non per conformarti a un ideale esterno, ma per fiorire nella versione più autentica e potente di te.
Questo è il momento di prenderti cura di te. Non domani, non quando avrai raggiunto un determinato obiettivo o sarai all’altezza di qualcun altro. Adesso. Prendersi cura di sé significa ascoltare la tua voce interiore, nutrire la tua mente con pensieri positivi, il tuo corpo con energia e riposo, e il tuo spirito con ciò che ti rende veramente felice. Significa stabilire i tuoi confini, dire di no quando è necessario, e sì a ciò che risuona con la tua anima. È un atto di coraggio, un investimento nel tuo futuro più luminoso.
Ricorda: il tuo percorso è tuo, e solo tuo. Non ha bisogno di approvazioni esterne, né di essere misurato con il metro di qualcun altro. Quando ti concentri su te stesso, sul tuo benessere, sulla tua evoluzione, allora e solo allora sarai in grado di brillare veramente. E solo quando la tua luce sarà autentica e forte, potrai illuminare anche la strada per gli altri, senza cercare di competere, ma semplicemente essendo la versione migliore di chi sei. Prima tu, poi gli altri, in un ciclo virtuoso di crescita e generosità. Guarda avanti, con fiducia. Il tuo sentiero ti aspetta.