A seguito dell’incontro promosso dall’on. Alessandro Caramiello – presidente dell’intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree Fragili e Isole Minori” – con il Ministro per la Protezione Civile e il Mare, Nello Musumeci, e il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, la Fondazione Convivenza Vesuvio è stata ufficialmente invitata a un tavolo tecnico di approfondimento presso il Dipartimento, al fine di analizzare la proposta elaborata per trasformare la gestione del rischio Vesuvio da emergenza a leva di sviluppo territoriale. Un passo avanti cruciale, che arriva anche grazie al sostegno del mondo scientifico e produttivo: SVIMEZ e DAC (Distretto Aerospaziale Campano), partner della Fondazione, hanno recentemente firmato un Protocollo d’Intesa volto proprio a consolidare questo obiettivo strategico.

Nel corso dell’incontro, si è ribadita l’importanza di aggiornare e migliorare i piani di evacuazione attualmente previsti dalla Protezione Civile, che oggi indirizzano le popolazioni vesuviane verso regioni del Nord Italia. La Fondazione Convivenza Vesuvio, da anni impegnata su questo fronte, propone invece un modello innovativo, che prevede lo spostamento verso aree interne depresse della Campania e delle regioni limitrofe, così da evitare lo svuotamento del tessuto umano e produttivo del Sud. La proposta si fonda su analisi tecniche e contributi di esperti di alto profilo:
- Il Prof. Luigi Carrino, presidente del DAC, monitorerà la prima esercitazione simulata con l’uso di droni e satelliti, dimostrando la fattibilità dell’evacuazione interna.
-Il Prof. Adriano Giannola, presidente SVIMEZ, ha sottolineato come molte attività produttive possano continuare anche in fase emergenziale, garantendo reddito e fiscalità locale.
-Il Dott. Vincenzo Coronato, presidente della Fondazione, porta avanti dal 2006 la battaglia per far restare i vesuviani in Campania, ispirando anche la Legge Regionale 13/2008.
-La Dott.ssa Maria Coronato, geografa economica, lavora per garantire coerenza tra progettazione locale ed europea, puntando sulla coesione territoriale.
-Il Dott. Carlo Cicala, vicepresidente della Fondazione, ha evidenziato la disponibilità delle Confindustrie delle aree di accoglienza, pur con criticità da superare.
-Il Dott. Lucio Lombardi, già Direttore Generale di Confindustria Caserta e oggi Segretario Generale della Fondazione, ha ricordato come i vesuviani rappresentino il 10% della popolazione campana e il 20% del PIL regionale.
-Il Sig. Ciro De Maio, volontario storico della Protezione Civile, ha rimarcato come, anche grazie alla Fondazione, oggi l’88% dei comuni campani ha un piano comunale di emergenza (erano solo il 30% pochi anni fa).
-Il Dott. Pietro Caserta, Dirigente Superiore della Polizia di Stato, ha affrontato le implicazioni di sicurezza nella gestione dei flussi di evacuazione.
I lavori si inseriscono in un percorso condiviso con l’intergruppo parlamentare presieduto da Caramiello, che ha portato già 10 Comuni vesuviani a sottoscrivere altrettanti protocolli d’intesa, rappresentando 315.000 cittadini.
La Fondazione, con spirito propositivo e visione strategica, continuerà a lavorare affinché si giunga alla prima esercitazione operativa, coinvolgendo 40.000 cittadini con mezzi propri verso le aree di accoglienza, in piena sinergia istituzionale e tecnica. “Il Vesuvio non deve essere solo una minaccia, ma può diventare un’opportunità per ripensare il Sud. Grazie al contributo dei nostri partner e al confronto diretto con il Governo, si apre una stagione nuova per la protezione civile e per il futuro del nostro territorio” – conclude il presidente Vincenzo Coronato.