Per la rubrica “Oltre Manica” a cura di Alessandro Casillo
Nella vita di ognuno di noi arriva un momento in cui ci troviamo in stati di difficoltà, un’incertezza, una sfida che sembra insormontabile o dover gestire un “NO”. La prima reazione, spesso, è quella di chiudersi in sé stessi, di affrontare tutto da soli, per paura di sembrare deboli o impreparati. Ci vergogniamo a chiedere aiuto, temendo il giudizio altrui o l’idea di non essere all’altezza. Ma è proprio in questa ritrosia che si annida il seme del rimpianto. Il rammarico di non aver colto un’opportunità, di aver perseverato in un errore, di aver mancato una svolta decisiva, solo per un malinteso senso di orgoglio.
È fondamentale liberarsi di questa vergogna. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di intelligenza e lungimiranza. È un atto di umiltà che apre la porta alla crescita e a nuove prospettive. Non si tratta di delegare le proprie responsabilità, ma di arricchire il proprio bagaglio, di affinare la propria visione. Ma a chi chiedere aiuto? Qui sta la chiave. Non tutti i consigli sono uguali. Esistono persone pronte a elargire pareri non richiesti, spesso basati su presupposti superficiali o, peggio ancora, su invidie e gelosie latenti, quindi solo per il proprio EGO. Costoro, paradossalmente, sono spesso i primi a non applicare i propri stessi “consigli” alla loro vita. La loro è una forma di saggezza sterile, una maschera che cela insicurezze o intenti non del tutto puri. Diffidate di chi dispensa massime senza essersi mai sporcato le mani.
Cercate, invece, chi ha esperienza concreta e tangibile. Chi ha camminato su quel sentiero, ha affrontato quelle sfide, ha superato quegli ostacoli. Sono coloro che possono raccontare non solo le vittorie, ma anche le cadute, le difficoltà incontrate e le lezioni apprese sulla propria pelle. Queste persone non vi daranno un copione da seguire ciecamente, ma vi offriranno i loro punti di vista e le loro esperienze, lezioni apprese che diventano strumenti preziosi.
Il vero aiuto non è una prescrizione, ma una lente attraverso cui guardare la propria situazione con maggiore chiarezza. Ascoltate, assorbite, confrontate le loro storie e i loro approcci con il vostro sentire. È in questo processo di ascolto attivo e di confronto critico che si rafforza il vostro pensiero autonomo. L’obiettivo non è seguire un consiglio alla lettera, ma integrare nuove prospettive per poi prendere le proprie decisioni con maggiore consapevolezza e fiducia.
Riconoscere chi è serio e disponibile richiede intuizione. Sono le persone che vi ascoltano attentamente, che pongono domande per comprendere a fondo la vostra situazione, che condividono apertamente le loro sfide e i loro successi senza autocelebrazione, e che alla fine vi incoraggiano a trovare la vostra strada, non la loro. Sono guide, non dittatori. La loro generosità sta nell’offrire un pezzo del loro percorso per illuminare il vostro, senza aspettarsi nulla in cambio se non la vostra crescita. In un mondo che spesso glorifica l’autosufficienza estrema, riscoprire la forza del chiedere aiuto è un atto rivoluzionario. È l’inizio di un viaggio più consapevole, più arricchente e, in definitiva, più sereno. Non abbiate paura di tendere la mano: è un gesto che, lungi dall’indebolirvi, vi renderà più forti e liberi di costruire il futuro che desiderate, senza il peso dei rimpianti.