Le aree interne non sono “stagioni finali”, né territori da accompagnare a una lenta agonia. È il messaggio chiaro lanciato dai Vescovi italiani, riuniti al Forum biennale promosso dall’Arcivescovo Felice Accrocca.
Durante l’incontro, i Presuli hanno consegnato al Parlamento una “Lettera aperta” firmata da 139 rappresentanti della Chiesa, tra cardinali, arcivescovi e abati. Un documento che contesta apertamente il Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne (PSNAI) 2025 , accusato di proporre una “fine dignitosa” per le comunità più isolate e povere.
Per i Vescovi, la strada è un’altra: servire una “radicanza nuova”, capace di ripristinare centralità a borghi comunità e troppo spesso dimenticati.
Il presidente del Tavolo Tecnico dell’Intergruppo parlamentare, Giovanni Barretta, ha sottolineato la necessità di un cambio di paradigma:
- Fiscalità differenziata , con tasse più leggere per chi vive in borghi montani o aree isolate.
- Infrastrutture di prossimità e servizi essenziali garantiti.
- Premialità e incentivi per chi decide di restare o investire nei piccoli comuni.
In sintesi: non più regole uguali per realtà profondamente diverse, ma un approccio su misura che valorizza identità, biodiversità e relazioni comunitarie.
Accanto alle misure economiche e sociali, emerge la sfida della cultura. Tra le proposte, un progetto innovativo: mostre d’arte itineranti che portano nei borghi del Sud capolavori di Caravaggio, Guercino e altri grandi maestri. Dopo Matera e Venosa, il percorso continuerà in altri centri dell’Italia interna, trasformando la bellezza in leva di coesione sociale e turistica.
Il presidente dell’Intergruppo parlamentare Sviluppo Sud, Aree fragili e Isole minori, Alessandro Caramiello, ha garantito che l’appello dei Vescovi arriverà al Governo e al Parlamento.
L’obiettivo è inserire queste istanze in una cornice politica strutturata , che include:
- Sanità,
- istruzione,
- servizi sociali,
- economia locale,
- infrastrutture moderne
Il dialogo non si ferma. Il prossimo appuntamento è già fissato: 25 e 26 settembre a Benevento, con il Forum dedicato a “La sfida della cultura e il futuro creativo” .
Un segnale che il confronto tra Chiesa, istituzioni e comunità continua, con un obiettivo preciso: trasformare i margini in risorse, dei borghi dimenticati in protagonisti dello sviluppo.