L’indipendentista a cura di Stefano Bouché
Ieri pomeriggio la storica via dei presepi di San Gregorio Armeno si è trasformata in un palcoscenico di pace e solidarietà, con l’affissione del nuovo striscione “Peace Please!”, ideato dall’artista Dario Assisi, in gemellaggio con la comunità palestinese.
Un pomeriggio intenso, carico di emozione, in cui il popolo napoletano ha confermato ancora una volta la sua vocazione all’accoglienza e alla fratellanza tra i popoli. «Napoli – ha ricordato Vincenzo Capuano, presidente dell’Associazione Le Botteghe di San Gregorio Armeno – ha sempre saputo unire tradizione e impegno civile. Con questo gesto rinnoviamo un abbraccio ideale al popolo palestinese, in particolare ai bambini, vittime innocenti di un’invasione che non dovrebbe esistere».
Profonda la testimonianza di Jamal Qaddorah, rappresentante della comunità palestinese, che con voce commossa ha ringraziato Napoli e i suoi cittadini per “un gesto che non è solo simbolico, ma un vero atto di fratellanza che scalda i cuori di chi, lontano dalla propria terra, trova qui una famiglia e una voce che chiede giustizia e pace”.
Tra i presenti anche Gigi Lista, attivista e editore de L’Identitario, che ha dichiarato:
«Mentre il mondo è piegato da Israele, mentre l’entità sionista dimostra ciò che per anni abbiamo denunciato, passando per complottisti, c’è chi non si rifugia dietro statuti o costituzioni, ma costruisce legami di fratellanza tra i popoli. A San Gregorio Armeno, insieme alla comunità palestinese e al coordinamento delle associazioni per la pace, su un’idea di Dario Assisi, abbiamo lanciato un messaggio che resterà: un simbolo che campeggia nella via della Natività, dove culti antichi e credo contemporaneo si mescolano in una sola grande religione di umanità: Napoli».
Presente anche Paolo Pantani, vicepresidente del Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo EU-MED, che ha espresso il suo plauso per un’iniziativa capace di unire storia, arte e un profondo senso di solidarietà civile. Con questo nuovo striscione, San Gregorio Armeno si conferma non solo cuore pulsante della tradizione natalizia, ma anche luogo dove l’arte e la coscienza civile si incontrano per lanciare al mondo un messaggio universale: pace e giustizia per tutti i popoli.