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Nella splendida cornice di Palazzo Giustiniani, un incontro ha acceso i riflettori su uno dei tesori più autentici del nostro Paese: l’artigianato femminile. Il convegno “Il valore della presenza femminile nell’alto artigianato”, promosso dall’associazione Le Mani di Napoli con il sostegno del senatore Luigi Nave e la cura di Patrizia Maggia, presidente dell’Agenzia Lane d’Italia, ha rappresentato molto più di una semplice riflessione istituzionale. È stato un omaggio concreto alla creatività, alla dedizione e al talento delle donne che, attraverso il loro lavoro, continuano a custodire e innovare la tradizione artigiana italiana.

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Dalla Campania a tutto il Paese, le voci intervenute hanno tracciato un quadro chiaro: senza il contributo delle donne, l’artigianato perderebbe gran parte della sua anima. Il senatore Nave ha ricordato come le mani femminili avessero sempre rappresentato il filo invisibile che unisce passato e futuro, bellezza e sostenibilità, qualità e rispetto per la materia. Un messaggio forte, che trova pieno riscontro nel lavoro quotidiano delle artigiane napoletane riunite ne Le Mani di Napoli , da anni impegnate nel promuovere nel mondo l’eccellenza partenopea, dalla sartoria al corallo, dal design artistico alla lavorazione dei tessuti.

A ribadire l’importanza del tema anche la senatrice Alessandra Maiorino, che ha sottolineato come il dialogo con le realtà associative sia “la linfa della buona politica”. Secondo il parlamentare, la forza delle donne artigiane sta nella loro capacità di unire estetica, intelligenza e competenza, valori che spesso nascono nel silenzio dei laboratori e meritano invece di essere messi in rete e sostenuti. Dello stesso avviso anche la senatrice Valeria Valente, che ha richiamato l’urgenza di valorizzare la creatività femminile come risorsa economica e culturale per l’intero Paese.

Un contributo fondamentale è arrivato da Patrizia Maggia, che ha definito l’artigianato femminile “una forma d’arte che educa al bello e restituisce dignità al lavoro manuale”. Per Maggia, investire sulle donne e sui mestieri d’arte significa garantire la continuità di un patrimonio che rischia di scomparire, ma che può diventare invece una chiave per l’economia del futuro.

A concludere i lavori, l’intervento di Damiano Annunziato, direttore generale de Le Mani di Napoli , che ha ricordato come dietro ogni creazione ci sia non solo tecnica ma anche pensiero e visione. “Le nostre mani non solo creano, ma immaginano, guidano, trasformano – ha detto -. È il momento di riconoscere che l’artigianato non è una nicchia da difendere, ma una risorsa strategica per tutto il Mezzogiorno”.

Le parole di Annunziato riassumono perfettamente lo spirito dell’evento: il Sud non deve più essere raccontato come un territorio da aiutare, ma come un motore di competenze, bellezza e innovazione. Le donne dell’artigianato, con le loro mani e la loro visione, sono la prova più luminosa di un’economia che può essere al tempo stesso radicata e moderna, locale e globale. In esse vive l’orgoglio di Napoli, della Campania e di tutto il Mezzogiorno che non smette mai di creare, reinventare e credere nel proprio futuro.

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