Rubrica l’Indipendentista a cura di Stefano Bouché
Da troppo tempo il Sud è costretto a difendersi da chi, dal Nord, si sente in diritto di giudicare. Ci dipingono come un popolo arretrato, disordinato, pericoloso. Eppure i numeri, quelli veri, raccontano un’altra storia. Milano, per esempio, è oggi la città più pericolosa d’Italia. Napoli, spesso accusata di ogni reato, è molto più in basso nelle classifiche. Ma di questo, i grandi opinionisti del Nord parlano poco. È sempre facile trovare la pagliuzza nell’occhio altrui, mentre si ignora la trave che si ha davanti. Il Sud non è perfetto, certo. Ma non è nemmeno quel caos che molti continuano a descrivere. È un territorio che vive, produce, crea cultura e bellezza, nonostante tutto. E mentre qualcuno usa ancora Napoli o Palermo come simboli di fallimento (che erano e sono ancora le due Capitali del Sud), molti continuano a dimostrare il contrario con i fatti, ogni giorno.
Essere del Sud significa essere abituati alla fatica, ma anche al riscatto. Significa portare avanti un’identità che non si piega, che non ha bisogno di scuse né di approvazione. È arrivato il momento di scioglierci dalle catene del pregiudizio, di smettere di sentirci inferiori e di guardare in faccia la realtà: il Sud non è un problema, ma una risorsa. Chi oggi punta il dito contro Napoli o contro il Mezzogiorno dovrebbe guardarsi attorno e rendere conto come rendersi conto che il degrado, la violenza, la disuguaglianza non hanno latitudine. Il vero confine non è tra Nord e Sud, ma tra chi costruisce e chi distrugge. E noi, al Sud, abbiamo deciso da che parte stare. Ma andiamo con ordine.
Inquinamento atmosferico
Le regioni del Nord-Ovest e del bacino del Valle del Po (ad es. Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna) presentano livelli di particolato fine (PM₂.₅, PM₁₀) e ossidi d’azoto più alti rispetto alla media delle aree del Sud.
Le condizioni geografiche e climatiche del Nord (ad esempio valle chiusa tra catene montuose + scarso ricambio d’aria) favoriscono l’accumulo di inquinanti.
Le città del Nord Italia sono state classificate tra quelle con le peggiori qualità dell’aria in Europa. Al contrario, pur non essendo il Sud “senza problemi”, in alcune località meridionali l’inquinamento atmosferico risulta mediamente meno critico rispetto al bacino padano. In sintesi: Nord = più industria, più traffico, più condizioni favorevoli all’accumulo di inquinanti; Sud = condizioni migliori, in media naturalmente, per la dispersione dell’aria, nonché per altre criticità ambientali (gestione rifiuti, scarichi, et similia) .
Sicurezza urbana/criminalità.
Alcune ricerche indicano che le regioni del Nord registrano tassi complessivi di reati (furti, rapine, criminalità predatoria) in molti casi superiori a quelli del Sud.
Fonte: StudySmarter UK
In particolare, la differenza sta nel tipo di criminalità: al Nord prevalgono crimini “predatori”, reati di strada, frodi, mentre al Sud è più forte la presenza di criminalità organizzata (ma non necessariamente in misura maggiore di reati urbani quotidiani).
Le statistiche ufficiali mostrano che la “percezione” di insicurezza può essere maggiore al Sud, anche se i dati reali sui reati violenti non sempre confermano il divario a favore del Nord. Ad esempio, per furti e scippi, alcuni capoluoghi del Nord sono segnalati come più “pericolosi” per i visitatori.
In sintesi: Nord = più reati urbani legati alla vita quotidiana nelle grandi città; Sud = fama di zona “a rischio” ma con un profilo diverso della criminalità (in cui organizzazione, infiltrazioni e contesti rurali/urbani misti giocano un ruolo) .
⚠ Considerazioni importanti:
Non tutte le città del Nord sono automaticamente “peggio” e non tutte quelle del Sud sono automaticamente “meglio”: ci sono eccezioni in entrambe le direzioni. I dati variano moltissimo a seconda della città, del quartiere, del periodo e finanche delle definizioni (che cosa si intende per “insicurezza”, “inquinamento”).
Le differenze ambientali o di criminalità non devono servire come giustificazione per pregiudizi o generalizzazioni: si indica piuttosto che le sfide sono diverse e che ogni territorio ha bisogno di risposte adatte.
Infine, ci sono altre critiche “ambientali”, piuttosto ideologizzate nei confronti del Sud (ad esempio gestione rifiuti, scarichi abusivi, zone industriali abbandonate) perché è oramai dato inconfutabile che non possono certo essere indirizzate esclusivamente a questa parte dello stivale, anzi: non si tratta, pertanto, di “Nord buono / Sud cattivo” ma assolutamente di profili diversi.















