Rubrica Libera “L’indipendentista” a cura di Stefano Bouché
Grande partecipazione a Villa Signorini, a Ercolano, per l’incontro promosso dall’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree Fragili e Isole Minori”, presieduto dal deputato Alessandro Caramiello, che ha visto protagonista Roberto Fico, candidato alla presidenza della Regione Campania. Un appuntamento che ha riunito istituzioni, rappresentanti del mondo accademico, economico e civile, con l’obiettivo di avviare un dialogo concreto sulle prospettive di sviluppo della regione e del Mezzogiorno.
L’Intergruppo, che negli ultimi mesi si sta distinguendo per un lavoro costante e approfondito, ha presentato a Villa Signorini un pacchetto di proposte mirate a rafforzare i settori strategici per la Campania: infrastrutture, sanità, ambiente, mobilità sostenibile, innovazione e valorizzazione delle aree interne e delle isole minori. Un impegno che nasce da un metodo di lavoro aperto, inclusivo e pragmatico, basato sull’ascolto dei territori e sulla volontà di trasformare le criticità in opportunità di crescita.
La sensazione è che, finalmente, qualcosa si muova. Che ci sia un tentativo serio di costruire una piattaforma comune in grado di rappresentare davvero il Sud, non come terra di ritardi ma come laboratorio di buone pratiche e idee innovative. E se la politica riesce a farsi interprete di questo spirito, può tornare a essere strumento di cambiamento reale.
Naturalmente restano aperte alcune riflessioni. È lecito chiedersi se, in una fase tanto delicata, si stia davvero cogliendo l’occasione di una discontinuità autentica rispetto al passato: Fico ci tiene a sottolineare la discontinuità rispetto al governo De Luca, pur essendo egli stesso supportato da De Luca e nonostante De Luca, alla fine dei conti, si sia sempre rivelato un buon amministratore, riconosciuto da alleati e non. Al di là delle logiche di partito, in ogni caso, ciò che conta oggi è la volontà di costruire un progetto unitario e concreto, capace di guardare al futuro con coraggio e realismo. L’area progressista era in netto vantaggio ma ora i punti di distacco sono 2, e questo sta facendo recuperare terreno ai ‘conservatori’. Incertezze, divisioni e discontinuità, per cui ci si chiede se davvero era necessario fare di tutto per creare una partita tra progressisti e conservatori che di fatto in Campania era inesistente.
E sì perché è inequivocabile che i conservatori hanno sempre visto poco a Sud in linea di massima: l’auspicio è, dunque, che il lavoro dell’Intergruppo continui a rappresentare un esempio di buona politica che vada al di là dei partiti. Una buona politica che è poi la Politica che studia, propone e costruisce. La Campania ed il Sud hanno bisogno di questo di visione: competenza e responsabilità per tornare a essere protagonisti del proprio destino.















