di Luigi Fioretti
L’area ex Cementir di Bagnoli, situata tra via Coroglio e via Pasquale Leonardi Cattolica, ha rappresentato per anni uno dei simboli dell’abbandono industriale nella zona occidentale.
Lo stabilimento Cementir di Bagnoli ha cessato le sue attività produttive nel 1992. La chiusura è avvenuta in un contesto di crisi industriale che ha coinvolto l’intera area, già segnata dalla dismissione dell’Italsider.
Dopo anni di abbandono e contenziosi legali, nel novembre 2024 è stato raggiunto un accordo transattivo tra Invitalia e Basi 15 s.r.l., parte del Gruppo Cementir Holding S.p.A., per l’acquisizione a titolo gratuito dell’area ex Cementir. L’accordo prevede la cessione gratuita delle aree e dei fabbricati da parte di Basi 15 a Invitalia, unitamente alle reciproche rinunce ai giudizi pendenti. Questa transazione rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di rigenerazione dell area occidentale.
Ora bagnoli attende la sua rinascita: con l’America’s Cup.
Cosi nel 2027, le acque di Bagnoli ospiteranno una delle competizioni nautiche più prestigiose al mondo: l’America’s Cup. Un evento che accenderà i riflettori internazionali su una delle coste più belle e ferite della Campania, quella puteolana. Eppure, a meno di due anni dalla manifestazione, l’ombra lunga della Cementir e dell’Italsider continua ad avvolgere il paesaggio con i segni di un passato industriale mai davvero superato.
Chiusa nel 1992, la Cementir insieme all’Italsider ,rappresenta ancora oggi un’enclave di abbandono, degrado e mancata bonifica, incastonata in una delle aree costiere più suggestive del Mediterraneo. Nonostante proclami e piani di rilancio succedutisi negli anni, ben poco è stato fatto per restituire questo tratto di litorale alla sua naturale vocazione turistica e ambientale.
La zona, già colpita dal fenomeno del bradisismo, continua a lottare. Il popolo puteolano, profondamente legato a questa terra, non ha mai abbandonato l’area, resistendo a ogni forma di precarietà e incertezza. La loro presenza è la testimonianza viva di un attaccamento identitario fortissimo e di una volontà collettiva di rinascita.
Con l’America’s Cup all’orizzonte, si apre una finestra unica per la rivalutazione del territorio da Bagnoli fino a Pozzuoli. Ma la domanda resta: quando inizieranno davvero le bonifiche? Quando si procederà alla demolizione definitiva degli impianti dismessi, alla riqualificazione ambientale e urbanistica, alla restituzione del mare alla comunità?
L’evento sportivo è l’occasione per trasformare le parole in azione, per coniugare sviluppo economico e rispetto dell’ambiente. Il tempo stringe. La storia, il paesaggio e il popolo di questa terra meritano una nuova rotta, dopo troppi anni di promesse disattese.
Luigi fioretti G 65