Si è tenuta ieri, nella suggestiva cornice della Terrazza Due Golfi di Ercolano, la prima edizione del Brigant Fest, un evento culturale partecipatissimo che ha saputo coniugare riflessione storica, musica popolare e spirito identitario. Centinaia di persone hanno preso parte a un’iniziativa che ha richiamato voci e volti del panorama meridionale, riuniti per discutere di brigantaggio, Sud, resistenza e futuro. A presentare la serata è stato il giornalista (e ideatore) Emilio Caserta, affiancato dagli altri ideatori dell’evento Antonio Caputo, Nicola Caputo e con la partecipazione di Nicola Picardo. L’incontro ha visto intervenire personalità di spicco come il prof. Vincenzo Gulì, Claudio Saltarelli dell’associazione Alta Terra di Lavoro, l’on. Alessandro Caramiello, presidente Int. Sud aree fragili ed isole minori e promotore del “progetto Vesuvio”, e il dott. Luca Antonio Pepe, autore del saggio Meglio Soli, con riflessioni sulla narrazione del Sud e sul ruolo contemporaneo dei “briganti”.
L’evento ha rappresentato un primo passo verso un progetto ancora più ambizioso: un Festival sul brigantaggio vesuviano di tre giorni previsto per il prossimo anno, che punta a diventare un punto di riferimento per chi crede nel riscatto culturale del Sud. La serata è stata accompagnata dalla musica di Luigi Rubiconti, Giovanni Firmaio, i Vico e Lello Traisci, contribuendo a trasformare il dibattito in una vera festa popolare, e con l’intervento di Antonio Manfredonia della pasticceria Identitaria, ed Alfredo Amodio di Cafè Amodio, e con lo stand di Bottega 2 Sicilie. Un momento di condivisione in un luogo simbolico, affacciato sui due golfi e sul Vesuvio, carico di storia e bellezza. Il Brigant Fest ha dimostrato che esiste una comunità viva, pronta a raccontarsi e a camminare unita nel segno dell’identità e della verità storica. Un esordio che lascia presagire un futuro con altre edizioni più ricche di presenze e contenuti.
