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Rischio Vesuvio, anche San Giuseppe Vesuviano firma il protocollo: circa 400 mila cittadini non saranno deportati al Nord

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San Giuseppe Vesuviano – Questa mattina, nella sala consiliare del Comune, si è scritta una nuova pagina del Progetto Vesuvio, con la firma del protocollo d’intesa anche da parte del sindaco di San Giuseppe Vesuviano, Michele Sepe. Un atto che rafforza la battaglia per garantire che i cittadini vesuviani, in caso di emergenza eruttiva, non vengano deportati in massa al Nord Italia, ma possano trovare accoglienza in Campania o nelle regioni del Sud limitrofe, senza essere sradicati dalla loro terra.

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Il Dott. Vincenzo Coronato, presidente della Fondazione Convivenza Vesuvio, ha sottolineato come il progetto stia crescendo grazie alla volontà dei territori e alla vicinanza delle istituzioni, con il sostegno dell’onorevole Alessandro Caramiello, presidente dell’Intergruppo parlamentare Sud Aree Fragili e Isole Minori, che da tempo segue con attenzione questa battaglia.

Con l’adesione di San Giuseppe Vesuviano, salgono a undici i Comuni della zona rossa che hanno deciso di sposare il progetto: Ottaviano, Terzigno, Ercolano, Torre del Greco, Cercola, San Giorgio a Cremano, Boscoreale, Massa di Somma, Pollena Trocchia, Torre Annunziata e San Giuseppe Vesuviano. In totale, circa 400.000 abitanti su 515.000 della zona rossa risultano oggi rappresentati da sindaci e amministrazioni che hanno scelto di difendere la dignità delle proprie comunità.

Un traguardo che ha assunto un forte valore simbolico anche per la presenza dei rappresentanti istituzionali di San Giuseppe Vesuviano, dall’assessore all’Ambiente Nicola Carillo, all’assessore al Bilancio Vincenzo Ambrosio, fino alla presidente del Consiglio comunale Michela Saggese, e il consigliere regionale del M5S Gennaro Saiello, insieme ai consiglieri Michele Palmieri, Alberto Randaccio e Alfonso Prisco, con l’assessore alla Pubblica Istruzione Andrea Ementato e l’avvocato Pierluigi Aliperta componente della Commissione Speciale Rischio Vesuvio dell’Intergruppo. Tutti hanno ribadito la necessità di fare squadra per difendere il diritto dei cittadini vesuviani a restare nel proprio territorio.

La giornata è stata arricchita anche dalla presenza di una troupe di giornalisti francesi di RMC BFM , che hanno ripreso gli interventi e mostrato grande attenzione per un’iniziativa che potrebbe diventare un modello internazionale di gestione delle emergenze legate ai vulcani.

Con la firma di oggi, il Progetto Vesuvio dimostra di non essere più soltanto un’idea, ma un percorso concreto, che unisce sindaci, amministratori e cittadini sotto un’unica bandiera: quella della dignità e dell’identità di un popolo che, anche di fronte alla minaccia del vulcano, rivendica il diritto di restare nel Sud.

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