Al Reale Yacht Club Canottieri di Napoli si è festeggiato un traguardo che racconta la forza della storia imprenditoriale italiana: i 25 anni de “I Centenari”, l’associazione che riunisce le aziende familiari con almeno un secolo di attività ininterrotta. Oltre sessanta imprese provenienti da tutta Italia, ammesse dopo un accurato processo di verifica, hanno preso parte all’evento, portando con sé il patrimonio culturale ed economico che le contraddistingue. Accanto a questo appuntamento, la BCC di Napoli ha ribadito il proprio sostegno al tessuto produttivo campano e nazionale con la presenza del vicepresidente di BCC Napoli Ferdinando Flagiello, e con i saluti istituzionali in VIDEO del presidente Amedeo Manzo. L’organizzazione della serata è stata curata da Fabrizio Morrone, responsabile della comunicazione dell’associazione, che ha contribuito a dare ulteriore risonanza a un momento di grande valore per l’associazione.
Nel suo intervento, il presidente Ugo Cilento ha sottolineato come la forza delle imprese centenarie risieda nella capacità di attraversare guerre, crisi e mutamenti economici grazie a quella che definisce la “regola delle tre P”: Passaggio generazionale, Passione e Pianificazione. Tra queste, la passione ereditata dagli antenati resta la spinta decisiva che consente alle nuove generazioni di proseguire con successo il lavoro iniziato dai fondatori.
Lo sguardo verso il futuro è stato affidato al direttore Biagio Orlando, che ha annunciato la nascita del Board of Advisors, un consiglio consultivo che entro gennaio 2026 sarà composto da sette personalità di spicco del mondo culturale ed economico italiano e presieduto dal presidente onorario Antonio Calabrò. Il nuovo organismo avrà il compito di fornire visioni strategiche, promuovere il dialogo tra cultura ed economia, rafforzare il radicamento territoriale e orientare le scelte future dell’associazione.
Calabrò ha ricordato che valorizzare archivi, musei d’impresa e memorie storiche non è soltanto un atto di tutela del passato, ma rappresenta un potente strumento competitivo. La consapevolezza delle proprie radici, ha spiegato, diventa infatti un fattore di innovazione, un patrimonio da trasmettere alle nuove generazioni e un vero capitale sociale per i territori.


Tra le nuove iniziative annunciate spicca la creazione della sezione Next Generation, pensata per coinvolgere le nuove generazioni di imprenditori e favorire il passaggio di testimone. Nel 2026 tornerà inoltre il Premio Efesto, rinnovato nella formula e aperto a tutte le imprese italiane che si siano distinte nella ricerca storica, nel recupero delle tradizioni, nella creatività, nell’innovazione e nell’internazionalizzazione dei propri mercati.
A suggellare la serata, alcuni soci hanno condiviso le loro eccellenze produttive: Vincenzo Setaro (Pastificio F.lli Setaro, 1910), Andrea D’Ambra (Casa D’Ambra, 1888) e Andrea Petrone (Antica Distilleria Petrone, 1856). Un finale che ha unito gusto e storia, dimostrando come la tradizione possa diventare un volano di crescita e un ponte verso il futuro.
I 25 anni de “I Centenari” non rappresentano solo un anniversario, ma l’inizio di una nuova stagione: un invito a custodire la memoria per trasformarla in strategia, confermando che la longevità d’impresa è oggi più che mai sinonimo di innovazione, identità e sviluppo.