Un ordigno ha distrutto nella notte l’automobile del giornalista Sigfrido Ranucci, volto e voce del giornalismo d’inchiesta italiano. Un gesto vile, che colpisce non solo un uomo ma un principio fondamentale: la libertà di informare e di raccontare la verità.
L’attacco, avvenuto mentre il giornalista si trovava fortunatamente lontano dal veicolo, rappresenta l’ennesimo segnale di un clima pericoloso, in cui chi denuncia, indaga e racconta viene esposto a minacce e ritorsioni. Quando l’informazione libera viene lasciata sola, quando le istituzioni tacciono, il terreno diventa fertile per chi crede di poter zittire il pensiero con la violenza.
Sigfrido Ranucci è da anni simbolo di un giornalismo che non si piega, che indaga poteri, mafie e corruzioni, e che sceglie la verità anche quando è scomoda. Attaccare un giornalista significa colpire ogni cittadino che ha diritto a sapere, significa mettere in discussione la democrazia stessa.
La Redazione del Quotidiano L’Identitario esprime la propria vicinanza, solidarietà e gratitudine a Ranucci, che rappresenta un esempio di integrità e coraggio civile. “Difendere la libertà di stampa – si legge in una nota della redazione – significa difendere la libertà di tutti. Non si può permettere che la paura prenda il posto del giornalismo libero”.
L’auspicio è che lo Stato e le istituzioni rispondano con fermezza, che venga fatta piena luce sull’accaduto e che nessun cronista debba mai più temere per la propria vita a causa del proprio lavoro.
