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Portici vola in Messico con l’arte effimera: gli Infioratori Cappella San Ciro al “Tapete de la Muerte”

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Nel giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, i colori e la creatività di Portici hanno attraversato l’oceano per unirsi idealmente alle celebrazioni del Día de los Muertos in Messico. Il gruppo Infioratori Cappella San Ciro, noto anche come Infiorata e non solo, ha partecipato alla XVIII edizione della Mostra Internazionale di Arte Effimera “El Tapete de la Muerte” di Guanajuato, una delle città simbolo della tradizione messicana. Accolti con entusiasmo dall’associazione Manos Unidas de Guanajuato, organizzatrice dell’evento, gli infioratori porticesi sono stati salutati con un caloroso messaggio ufficiale:
“Che emozione ricevere la squadra Infiorata e Non Solo! Il loro talento e la loro creatività riempiranno di colore le strade di Guanajuato durante El Tapete de la Muerte. Grazie per essere parte di questa grande comunità culturale.”

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Parole che sanciscono un riconoscimento importante per il Sud, rappresentata per la prima volta da un gruppo napoletano in questa manifestazione che l’UNESCO considera tra i patrimoni immateriali più significativi per la sua capacità di unire memoria, arte e spiritualità. Il portavoce Angelo Di Napoli, anima storica del gruppo, racconta così l’esperienza:
“All’invito del Tapete de la Muerte abbiamo risposto con entusiasmo. Essere presenti, anche virtualmente, a un evento così prestigioso è una grande emozione. Con la nostra squadra, unica rappresentanza italiana, abbiamo voluto presentare Portici al mondo con un progetto dal titolo ‘Non si muore mai se ci sono i ricordi’. Il nostro tappeto è un omaggio ai defunti, non in chiave luttuosa ma gioiosa, nel segno del rispetto, dell’amore e della rinascita. Siamo orgogliosi del risultato e pronti a nuove sfide, continuando a diffondere quest’arte che unisce le persone e celebra la vita.”

Realizzato nel suggestivo scenario di un antico palazzo porticese, il tappeto ha preso forma con fiori, bacche, piume e polveri colorate, secondo la filosofia dell’arte effimera: creazioni destinate a durare poco, ma capaci di lasciare un’impronta profonda nell’anima di chi le ammira. Un incontro ideale tra Napoli e il Messico, tra la memoria dei defunti e la vitalità del colore, che rinnova il valore universale dell’arte come ponte tra culture, emozioni e popoli lontani.

I maestri infioratori, guidati con passione da Angelo Di Napoli e Francesco Mondanaro, hanno dato vita a un’opera che interpreta il tema della Morte con profonda sensibilità e rispetto. Seguendo le linee guida del comitato messicano, il gruppo ha utilizzato una varietà di materiali naturali e simbolici: bacche di iperico, fiori secchi di dalia e peonia, rose gialle fresche, frutti di rosa e semi di cipolla, insieme a trucioli di legno colorati, piume di colombo, polvere di marmo, terra e candele.
Un insieme di elementi che, uniti dall’estro creativo e dalla tradizione, hanno trasformato la superficie del tappeto in un mosaico vibrante di colori e significati, nel segno dell’armonia tra vita, memoria e natura.

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