In occasione dell’anniversario di nascita di Giuseppe Garibaldi, il presidente del Movimento Neoborbonico, Gennaro De Crescenzo, ha pubblicato sulle sue pagine un pò di percorso storico neoborbonico degli ultimi anni, sempre più vincente, che ha rivalutato totalmente la figura del finto eroe dei due mondi, a livello nazionale. “Anni fa – scrive De Crescenzo – scrissi un piccolo libro per l’Editoriale Il Giglio e, di fronte alla continua circolazione del mito garibaldino (soprattutto per anniversari e altre date), mi rendo conto che libro e titolo erano utili. Si tratta davvero di un “mito” e spesso di una vera e propria favoletta con gli “invincibili mille” ai quali ormai credono sempre meno persone grazie (anche) alla nostra opera di ricerca&divulgazione. La verità? Dopo poche settimane erano circa 50.000 e per la stragrande maggioranza non erano affatto meridionali ma misteriosi “volontari o congedati” dell’esercito sabaudo (v. la recente pubblicazione del prof. Antonio Boccia su quelle spedizioni). “Nemico del Sud” perché lui stesso si accorse dei danni procurati (se tornassi prenderei “sassate”) e del resto, massacri e saccheggi a parte, inizia con lui la narrazione sempre attuale e dannosa dei meridionali “salvati o liberati” da qualcuno in quanto incapaci o bruttisporchiecattivi…
Del resto, delle due l’una: o era inconsapevole di quello che fece (e allora non si capisce perché celebrarlo ancora) o era consapevole e allora colpevole di una questione meridionale iniziata con il suo arrivo e ancora irrisolta. Del resto è ormai certo che fu finanziato con soldi inglesi e massonici. È ormai certo che era “guidato” come un burattino da savoia&cavour (“il generale risponderà…” e lui rispondeva come loro ordinavano e come risulta da documenti archivistici sabaudi). È ormai certo che fece patti con mafie e camorre. È ormai certo che gestì in modo “allegro” il denaro delle banche meridionali (ed è certo che ottenne un prestito mai restituito di 200.000 lire per il figlio Menotti dal Banco di Napoli). Insomma: noi vorremmo pure credere alle favole ma le verità sono altre ed è normale, poi, come scrisse lo stesso Galli della Loggia, che queste verità ormai siano “maggioritarie” e quando qualcuno pubblica un articoletto favolistico ci siano centinaia di commenti negativi o ironici (e di certo non solo “neoborbonici”). Il buon amico Riccardo Pazzaglia mi disse che il giorno della nostra vittoria sarebbe stato quello delle prime risate a proposito di diversi eroi. Abbiamo lavorato bene e continueremo a farlo”. Gennaro De Crescenzo
Home Controcorrente Informazione Alternativa 4 luglio 1807/2023 Contro Garibaldi, appunti per demolire il mito si un...