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Ancora censure sulla verità storica? Intanto “pure ‘a Calabria mò s’è arrevutata”. I Risorgimentalisti chiedono l’aiuto da Roma

"Colpiti e Affondati" La verità ha vinto! Chi divide l'Italia sono loro non noi

Il Seggio del Popolo - Locanda

Il Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria Giuseppe Caridi ed il Presidente del Comitato provinciale di Reggio Calabria dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano Vincenzo De Angelis, hanno inviato un comunicato in merito al Programma Didattico identitario “Il Risorgimento visto da Sud” che rivisita la storia. Organizzato dall’istituto comprensivo Ardito Don Bosco di Lamezia Terme per dare una voce chiara al revisionismo storico che al Sud è sempre più forte.
I due esponenti calabresi ‘Risorgimentalisti‘ si sono rivolti direttamente al Ministro dell’Istruzione e del Merito, al Prefetto di Catanzaro, all’Ufficio Scolastico Regionale Calabria e all’Ufficio Ambito Territoriale di Catanzaro in quanto hanno sottolineato la loro contrarietà alle manifestazioni identitarie che

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Alla faccia della democrazia ci verrebbe da dire! Alla faccia del Paese democratico di cui tanto ci vantiamo!
Hanno espresso così “forte stupore e profonda preoccupazione per l’iniziativa posta in essere dalla Scuola Secondaria di primo grado “P. Ardito” dell’Istituto. Le manifestazioni organizzate già nei giorni del 17 e 18 novembre dal titolo: Il grande equivoco della storia manipolata in cui si è addirittura fatto rendere omaggio agli inconsapevoli ragazzi allo stendardo del Regno delle Due Sicilie – saranno seguite da altre iniziative nel mese di gennaio 2024 dal titolo: Quando noi eravamo il Nord, un seminario di due giorni assolutamente fuorviante e nel febbraio 2024 dal seminario: L’identità di un popolo; a marzo 2024 invece si parlerà de L’ultima Regina del Sud; e a maggio 2024 vi sarà una due giorni dal titolo: Briganti e Emigranti. Tutti questi incontri e le iniziative in sé – continuano i risorgimentalisti – si presentano come un incredibile e sorprendente tentativo di esaltare il Regno delle Due Sicilie e, tra le altre cose, di omaggiare i briganti e i cartelli criminali del tempo che sono stati sconfitti dallo Stato italiano e che in alcuni casi sono alla base di una cultura dell’antistato di cui si nutrirono e si nutrono le Mafie contemporanee”.

In Realtà proprio il procuratore Gratteri spesso sottolinea che quelle Mafie si sono formate all’indomani dell’Unità d’Italia (clicca qui per le dichiarazioni del Magistrato).
Purtroppo sappiamo che questi eventi potrebbero essere bloccati da un momento all’altro proprio per la potenza che questi ‘risorgimentalisti’ dimostrano di avere dal 1861, tanti eventi sono già stati bloccati in passato nel tentativo di raccontare una storia diversa. “Colpiti e Affondati! – ha dichiarato il dr. Alessandro Romano, dirigente del Movimento Neoborbonico – E’ la famosa frase usata nel gioco della “battaglia navale” quando si centra in pieno una “corazzata” nemica o un “incrociatore”, in questo caso da noi utilizzata per commentare la reazione esagerata del Presidente del Comitato provinciale di Reggio Calabria dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Vincenzo De Angelis e del Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, Giuseppe Caridi, che “seriamente colpiti dalla verità storica”, mentre inesorabilmente affondano nel mare delle menzogne risorgimentali. Chiedono disperatamente aiuto a Roma per “invocare giustizia” contro quella “pericolosa storia”, raccontata senza pudore nelle scuole di Lamezia. Ed allora, al loro dire, raccontare la verità, storica dalle nostre parti sarebbe addirittura pericoloso per la tenuta dello Stato. “Azz!”, direbbe il filosofo. A questo punto siamo arrivati? E che razza di Nazione sarebbe mai questa se raccontare la verità storica, con documenti inoppugnabili alla mano, alimenterebbe addirittura il separatismo? Certamente qualcosa non quadra”.

Intervenuto anche l’ex Magistrato Edoardo Vitale, presidente di Sud e Civiltà: “Ogni volta che qualcuno cerca interpretazioni diverse intervengono coloro che censurano, con una visione della storia che mette tutti i buoni da una parte ed i cattivi dall’altra. Il motivo di questa censura si fonda su un processo alle intenzioni. Per questi personaggi si alimenterebbe il sentimento di separatismo da parte dei giovani calabresi? Si stanno dando la zappa sui piedi! Affermano infatti cose gravissime! Raccontare la verità non vuol dire per forza innescare sentimenti secessionisti. Chi vuole dividere il Paese con una falsità storica sono loro! Ancora una volta la libertà di pensiero e di parola non è presente in questo Paese. Gli studenti ed i professori sono persone pensanti, equilibrate, che vogliono ed hanno il diritto di conoscere delle verità!” (Qui la diretta di Vitale)

Insomma, ancora si cerca di raccontare una storia falsa, di censurare i vinti e di nascondere certe verità! Perchè dopo 160 anni ancora si cerca di seguire questo percorso? Dopo 160 anni in cui queste notizie ormai totalmente false, hanno creato un Paese sempre più diseguale, nei diritti e nelle opportunità. Perchè non provare a ridare orgoglio a quei meridionali che sanno di essere stati grandi e possono tornare ad esserlo?

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