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Castellitto lascia stare Eduardo il suo teatro nun è cosa toja!

"il teatro di Eduardo non si tocca” anche se si tratta di un grande attore "italiano"

Il Seggio del Popolo - Locanda

Di Antonio Folle
Castellitto lascia stare Eduardo il suo teatro nun è cosa toja!
Tra le maggiori – e più ignoranti – critiche che sono piovute per l’ennesima volta su Sergio Castellitto e sul regista Edoardo De Angelis c’è la levata di scudi di quelli che dicono “il teatro di Eduardo non si tocca”. Niente di più sbagliato. Eduardo stesso più volte ha detto che il teatro è una cosa viva e vitale. Sarebbe ingiusto quindi privare le nuove generazioni del gusto e della sfida di cimentarsi con testi che hanno fatto la storia del teatro napoletano e non. Il teatro di Eduardo si può toccare, ma bisogna farlo con tatto, garbo e senza la pretesa di volerlo scimmiottare.

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Che l’accoppiata Castellitto-De Angelis fosse sbagliata per reinterpretare il teatro di de Filippo io l’avevo capito con Natale in casa Cupiello, quando rimasi di stucco di fronte all’immagine di una Concetta – interpretata da una tristemente decadente Marina Confalone – dedita all’alcool. Ma, ancor prima di chiedersi cosa ci azzeccano nel teatro di Eduardo i pappagalli, i cammelli e tutti gli altri artifizi a cui abbiamo assistito nelle versioni televisive del duo tragicomico che si è attirato sulla testa più chitemmuorti di Higuain quando è passato alla Juve, bisogna mettere le cose in chiaro: Castellitto ha portato in scena – o in televisione se vi piace di più – una serie di personaggi ai limiti dello psicopatico.

Un Peppino Priore, un Luca Cupiello ed un Ferdinando Quagliuolo urlanti e stonati che non hanno niente a che vedere con la recitazione pacata di Eduardo che ha fatto scuola e che era capace di far comprendere la lingua napoletana anche a chi napoletano non era.
Castellitto lascia stare Eduardo il suo teatro nun è cosa toja!

Ma mettiamo un momento da parte Eduardo de Filippo, tanto parliamo di un’artista inarrivabile per chiunque, e facciamoci un’altra domanda: perché la stessa dose di improperie – le sputazzate non sono potute arrivare per ovvi motivi – non sono arrivate a Vincenzo Salemme, a Massimiliano Gallo o a Tony Servillo? Eppure anche loro hanno reinterpretato i capolavori di Eduardo in tempi più o meno recenti, ma nessuno – o comunque pochi – ha avuto da ridire. Castellitto è senz’altro uno dei più grandi attori italiani, ma lassasse sta a Eduardo, nun è cosa soja.

Di questo calcio nelle palle che mi sono sciroppato ieri sera per scrivere questo articolo salvo solo una cosa: l’ultima comparsata di un grande – lui si, per davvero – Antonio Casagrande che meritava un ultima vetrina prima di lasciarci.

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