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San Giorgio a Cremano firma il protocollo d’intesa per l’evacuazione vesuviana: “Restare nella nostra terra è un diritto”

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Un passo avanti verso un piano di sicurezza più umano e territoriale: Caramiello e l’intergruppo Sviluppo Sud guidano il cambiamento

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San Giorgio a Cremano dice sì alla sicurezza e alla dignità. Il Comune vesuviano ha ufficialmente sottoscritto il protocollo d’intesa promosso dalla Fondazione Convivenza Vesuvio, con il sostegno convinto dell’intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, aree fragili ed isole minori”, guidato dal deputato Alessandro Caramiello. Un atto che potrebbe segnare un cambio di paradigma nelle politiche di prevenzione e gestione del rischio vulcanico nell’area del Vesuvio.

Il protocollo, che ha già visto l’adesione di altri Comuni vesuviani e che presto potrebbe coinvolgere anche Torre del Greco e San Sebastiano al Vesuvio, si propone di evitare gli scenari traumatici che videro intere famiglie trasferite in massa nel nord Italia durante le precedenti esercitazioni. In caso di eruzione, i cittadini verranno accolti nelle aree interne della Campania o delle regioni limitrofe come Abruzzo, Molise e Basilicata, evitando così lo sradicamento territoriale e culturale.

“Ringrazio il Sindaco Giorgio Zinno – ha dichiarato Caramiello – per aver compreso l’importanza di un approccio che non considera i cittadini come profughi da smistare, ma come ospiti da accogliere con dignità nella propria terra. È un segnale forte, che rafforza l’identità locale anche nei momenti di emergenza”.

L’idea è semplice ma rivoluzionaria: trasformare una potenziale calamità in un’opportunità. Accordi con i Comuni delle aree interne, oggi colpite da un grave spopolamento, potrebbero offrire soluzioni abitative temporanee ai cittadini vesuviani, con benefici reciproci. Le comunità ospitanti accoglierebbero non “sfollati”, ma vicini di casa in difficoltà. Un’idea che si basa sulla solidarietà e sulla cooperazione tra territori del Mezzogiorno, spesso dimenticati nelle logiche centraliste.

Il sindaco Zinno ha sottolineato come “rimanere nella nostra terra” sia non solo un desiderio profondo della comunità, ma un diritto da garantire anche in caso di emergenza. Una posizione condivisa da molti sindaci del territorio, che hanno manifestato l’intenzione di aderire.

Il protocollo rappresenta dunque una visione nuova e concreta per la protezione civile del Vesuvio: meno burocrazia e più umanità, meno imposizioni dall’alto e più protagonismo delle comunità locali.

“Un ringraziamento speciale – ha aggiunto Caramiello – va alla consigliera comunale Patrizia Nola, per la collaborazione istituzionale che ha reso possibile questo importante traguardo. E a chi definisce ‘idiota’ questa visione solidale rispondiamo con i fatti: non si abbandona la propria terra, nemmeno sotto la cenere”.

La firma di San Giorgio a Cremano è solo l’inizio. L’obiettivo è creare una rete di Comuni pronti a collaborare in caso di emergenza, rafforzando un’identità territoriale forte e coesa, capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro.


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