Un’altra infrastruttura dimenticata, simbolo di un passato ambizioso e di un presente fatto di degrado. La funivia di Posillipo, che collegava il quartiere collinare a Fuorigrotta, fu inaugurata nel 1940 e chiusa definitivamente nel 1961, a causa degli elevati costi di gestione che superavano di gran lunga le entrate. La stazione inferiore, situata in Viale Kennedy a Fuorigrotta, un tempo punto nevralgico per la mobilità cittadina, ha vissuto numerose trasformazioni nel corso dei decenni. Dopo la chiusura dell’impianto, la stazione collinare fu riadattata prima come ristorante e poi, per un periodo, divenne rifugio di fortuna per persone senza fissa dimora. Successivamente fu sigillata e messa in sicurezza dal Comune.
La stazione a valle, con accesso su Viale Kennedy, fu convertita in un centro di giardinaggio, diventando per un certo periodo un piccolo polmone verde nel cuore del quartiere. Anche questa esperienza, però, non è riuscita a consolidarsi e, col tempo, l’area è caduta nell’incuria e nell’abbandono. L’immobile, di proprietà della Mostra d’Oltremare, è stato messo all’asta nel 2022 con una base di partenza di 552.500 euro, ma l’operazione non attirò alcun acquirente. Oggi la ex stazione versa in condizioni di completo abbandono, invasa dalla vegetazione che un tempo ne arricchiva l’aspetto. Le strutture, già da tempo fatiscenti, necessitano di un monitoraggio accurato, anche alla luce del bradisismo in atto e delle frequenti scosse sismiche che interessano l’area flegrea.
Alcuni residenti e osservatori locali sollevano preoccupazioni sulla stabilità dell’edificio, anche per la sua prossimità alla linea ferroviaria della Cumana, che corre proprio sotto la struttura. Sarebbe auspicabile, in tal senso, una valutazione tecnica da parte degli enti preposti, per garantire la sicurezza dell’intera zona. L’ex funivia è ormai un simbolo di un’epoca che sperava nel progresso attraverso grandi opere, molte delle quali, oggi, giacciono dimenticate. Un’occasione, forse, per riaprire un dibattito sul recupero del patrimonio pubblico e sulla sua valorizzazione, prima che diventi troppo tardi.
Luigi Fioretti