TikTok, il social più amato dalle nuove generazioni, nasconde un lato oscuro sempre più indagato dalla magistratura e dalle forze dell’ordine. Il fenomeno delle partite dal vivo – sfide a colpi di donazioni digitali – è diventato non solo uno spettacolo surreale e privo di contenuti, ma potenzialmente anche una centrale di riciclaggio di denaro su scala internazionale. Negli ultimi mesi, la Procura della Repubblica di Napoli ha acceso i riflettori su una serie di attività sospette che legano Portici ed Ercolano al cuore di un sistema più ampio, che muove miliardi di euro tra criptovalute, moneta elettronica e regali digitali.
Cos’è un TikTok Match?
Una diretta in cui due o più partecipanti si sfidano ricevendo donazioni virtuali dal proprio pubblico. Ogni “regalo” ha un valore reale: un “leone” (il più ambito) vale circa 500 euro, pari a 29.999 monete TikTok, che si acquistano con denaro reale (fonte: prezzario TikTok, 2024). La piattaforma trattiene una parte delle donazioni, mentre il resto viene girato al creatore.
Apparentemente innocuo, il sistema delle donazioni presenta numerose anomalie:
- Donatori ricorrenti, anonimi o con profili falsi
- Continua “scambi di doni” tra membri della stessa agenzia
- Profili con pochi follower ma donazioni da migliaia di euro in ogni live
- Nessuna prestazione artistica o contenutistica di rilievo
- Presenza fissa di uomini, spesso con estetica simile (barba curata, sopracciglio tagliato, abbigliamento street)
L’inchiesta a Portici ed Ercolano: 2,6 miliardi di euro riciclati
Il 9 aprile 2025, la Guardia di Finanza di Napoli ha smantellato una centrale di riciclaggio internazionale con base proprio a Portici ed Ercolano, epicentro di una maxi-operazione in coordinamento con Eurojust (fonte: ANSA, Procura di Napoli, conferenza stampa).
Numeri dell’operazione:
- 2,6 miliardi di euro riciclati (di cui 1,5 miliardi riconducibili a clienti italiani)
- 6.000 clienti coinvolti: tra questi, pregiudicati, professionisti e insospettabili
- 25 milioni di euro in beni sequestrati, tra cui:
- 15 immobili a Vilnius4 immobili a Riga
- 1 villa a Ercolano con piscina e campo da calcio
- 1 immobile a Portici
- 1 immobile a Como
- 1 yacht
- 8 arresti eseguiti
Secondo il colonnello Paolo Consiglio della GdF, l’organizzazione criminale gestiva un vero e proprio istituto di moneta elettronica con sede a Vilnius, offrendo servizi bancari clandestini per nascondere capitali illeciti.
TikTok come strumento di riciclaggio?
Secondo il Progetto Jupiter, un’indagine pubblicata nel 2024 (fonte: Punto Informatico), TikTok Live è uno strumento ideale per il riciclaggio digitale. I criminali acquistano regali virtuali con denaro sporco, li inviano ad altri complici durante i match e poi ne prelevano una parte “ripulita”.
Nel Napoletano, diverse “agenzie” offrono assistenza per partecipare a questi match, in cambio di una percentuale. I membri ricevono denaro anche se perdenti, spesso in circuiti chiusi di scambi fittizi. Molti dei profili coinvolti sono geolocalizzati proprio tra Portici, Ercolano, Napoli Est e la provincia vesuviana.
Gratteri: “La camorra domina nel dark web”
Il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha dichiarato apertamente: «La camorra è molto evoluta, la vera criminalità oggi si muove tra dark web, criptovalute e imprenditoria» (fonte: NapoliToday, 2024).
La sua analisi del fenomeno è spietata: «TikTok viene usato per costruire modelli vincenti criminali, far passare l’idea che essere ricchi senza lavorare è possibile». Un “soft power” digitale che si innesta perfettamente con la fragilità culturale e sociale di alcuni territori.
Il nuovo volto del crimine: digitale, fluido, globale
Il caso Portici-Ercolano è un esempio perfetto della nuova mafia fluida: non spara in strada, ma si muove tra app, banche digitali, monete virtuali e influencer di facciata. Un sistema che sembra un gioco, ma genera flussi di denaro paragonabili a quelli delle grandi holding.
L’uso sistematico delle live TikTok per il riciclaggio – come strumento di reinvestimento e mascheramento – preoccupa le procure. È un sistema che oggi può spostare centinaia di milioni in pochi mesi, anche grazie alla complicità inconsapevole (o meno) di una fetta di utenti attratti dal miraggio della “fama facile”.
Conclusioni: la vera sfida è culturale e tecnologica
Serve un’azione combinata: educativa, repressiva e tecnologica. Gratteri lancia l’allarme: «Dobbiamo assumere hacker buoni per contrastare quelli delle mafie». Intanto, però, il rischio è che interi territori del Sud – come Portici ed Ercolano – diventino hub digitale del nuovo riciclaggio.
Occorre vigilanza, consapevolezza e investimenti concreti nella cybersicurezza. Perché il vero crimine oggi non si nasconde nei vicoli bui, ma dietro uno schermo, in una diretta TikTok piena di emoji.
Fonti: Procura della Repubblica di Napoli – Conferenza stampa 09/04/2025
- Guardia di Finanza – Nucleo PEF Napoli
- NapoliToday: “Camorra e dark web, le parole di Gratteri”
- Punto-Informatico.it – “TikTok Live e il riciclaggio”
- Forbes – Progetto Meramac, aprile 2022
- Progetto Jupiter – 2024
ANSA, AGI, Eurojust