«La toppa è peggiore del buco». Così la consigliera indipendente della Regione Campania Marì Muscarà commenta l’ennesima gaffe del sindaco Gaetano Manfredi, dopo l’incontro con la comunità palestinese e la ristoratrice coinvolta nei recenti disordini alla Taverna Santa Chiara.
«Dopo quattro giorni dal primo intervento, in cui il sindaco e la giunta si sono precipitati a mostrare solidarietà agli israeliani, è arrivato un tardivo tentativo di bilanciare la situazione, ma ormai il danno era fatto. La toppa è peggiore del buco: ci troviamo di fronte a una goffa manovra per correggere un evidente errore di valutazione», dichiara Muscarà. L’intervento del sindaco è arrivato solo dopo che la piazza aveva gridato in coro “dimissioni”, una pesante presa di posizione dei napoletani che hanno manifestato la loro indignazione per l’incapacità dimostrata dal primo cittadino e per il silenzio indecoroso degli assessori e dei consiglieri.
La consigliera sottolinea come Napoli sia storicamente una città di pace e accoglienza, ricordando che la comunità ebraica non è mai stata ghettizzata nemmeno durante la Seconda Guerra Mondiale, quando invece venne protetta dalla popolazione partenopea. «Dover ingigantire un episodio provocatorio come quello avvenuto alla Taverna Santa Chiara sembra quasi voler riscrivere la storia di Napoli, che va in tutt’altra direzione», continua la consigliera.
«Napoli è una città accogliente e pacifica, e chi la governa dovrebbe conoscere e rispettare questa storia. Forse il sindaco Manfredi, che ha dimostrato di non essere contaminato dall’anima di Napoli nemmeno dopo quattro anni di amministrazione, farebbe meglio a tacere e incontrare le parti in maniera riservata, senza trasformare un confronto in una passerella politica». Muscarà conclude con un appello alla riflessione: «Continuare a strumentalizzare eventi tragici è una mancanza di rispetto per la storia e i valori della nostra città, oltre a far crescere una polemica pericolosa su un episodio creato ad hoc, qui come altrove, da complici compiacenti. È stato un trappolone, un episodio costruito per generare tensioni e divisioni, e chi governa Napoli dovrebbe saper riconoscere queste dinamiche senza caderne vittima».