Ercolano (NA) – Un appuntamento imperdibile per tutti coloro che credevano ancora nella forza dell’identità, nella verità storica e nel riscatto del Sud. Domani, venerdi 13 giugno alle ore 18:00, prende vita la prima edizione del Brigant Fest, un evento culturale di grande spessore che discute protagonisti del mondo meridionalista, tra aperitivo, musica popolare e dibattito storico-politico, nella straordinaria cornice della Terrazza Due Golfi di Ercolano.
L’idea del festival di Antonio Caputo, sarà presentata dal giornalista Emilio Caserta su un grande progetto che prenderà vita il prossimo anno per tre giorni, con il coordinamento di Nicola Picardo e Nicola Caputo. Una serata che vuole unire tutte quelle anime del Sud che troppo spesso si sono trovate divise, ma che oggi più che mai sentono il bisogno di camminare insieme, a partire dalla memoria storica del brigantaggio e da una nuova narrazione del Sud. Non è un caso che il Brigant Fest si svolga in un luogo simbolico, affacciato sul Vesuvio e su due golfi che racchiudono la bellezza e la contraddizione della nostra terra: una terrazza identitaria, brigantesca, resistente. Durante l’evento si discuterà del significato dell’essere briganti ieri e oggi, passando anche per temi contemporanei come il Comprasud e la difesa delle economie locali. A intervenire saranno alcune delle firme più autorevoli del panorama meridionalista:
- Il prof. Vincenzo Gulì, storico e studioso della verità preunitaria;
- L’ on. Alessandro Caramiello, presidente dell’Intergruppo “Sud Aree Fragili e Isole Minori”, che illustrerà il progetto Vesuvio;
- Il dott. Luca Antonio Pepe, legislativo parlamentare e autore del libro “Meglio Soli” ;
- Claudio Saltarelli, presidente dell’Alta Terra di Lavoro, da anni impegnato nella ripubblicazione di verità nascoste
- Il dibattiro è però aperto a tutti, e tutti possono intervenire;
Ad accompagnare i momenti di riflessione ci sarà la musica di Luigi Rubiconti e Giovanni Firmaio, con il contributo musicale dei Vico e di Lello Traisci, per dare voce e ritmo a una serata che vuole essere sì di memoria, ma anche di festa.
Il Brigant Fest è a ingresso libero, ma chi vuole sostenere l’evento anche per il fitto della location, potrà farlo partecipando all’Aperitivo Brigan Vesevo con degustazione di Lacryma Spritz di Enodelta, salumi e formaggi del territorio a 15 euro, oppure restare per la Cena ai Due Golfi con prodotti a chilometro zero a 25 euro. Il tutto immerso in un panorama mozzafiato che abbraccia il Vesuvio, le isole e i due golfi , simboli eterni di una terra che resiste e si racconta. Un’occasione per riunire le energie, costruire fratellanza tra le realtà del Sud e creare un nuovo patto culturale fondato sull’amore per la verità, la terra e la libertà di un popolo che non vuole più essere diviso. Quindi in vista del grande Festival di tre giorni che si terrà a giugno dell’anno prossimo, appuntamento per domani, 13 giugno, ore 18:00, alla Terrazza dei Due Golfi, in Contrada Osservatorio 7, Ercolano (NA). Saranno presenti gli stands di Caffè Amodio, della Pasticceria Identitaria e della Bottega 2 Sicilie, aziende territoriale a km0 che credono da sempre nel proprio territorio.
Per info e prenotazioni: 3473230010
Ci terremmo tra l’altro a rilanciare le bellissime parole che Claudio Saltarelli ha scritto proprio in occasione dell’evento:
Una delle più grandi truffe della geopolitica della storia dell’umanità, la scomparsa del Regno della due Sicilie, non poteva essere cancellata senza lasciare delle tracce e nonostante il forte impegno da parte dei suoi aguzzini a cancellare le prove del delitto la verità sta prepotentemente emergendo.
Già dall’immediato dopoguerra ci furono dei pioneri identitari che cominciarono a ripristinare verità storiche nascoste come Alianello, Vitale, Topa, Molfese, Zitara ecc ecc, sembravano dei visionari o degli utopisti ma grazie al loro lavoro il fiume carsico della nostra storia è emerso dalle viscere della terra e si ingrossa anno per anno sempre di più, la sua crescita è direttamente proporzionata alla ridicolagine della vulgata dominante che pur avendo a disposizione grandi risorse, il controllo dell’istruzione pubblica e dei mezzi di comunicazione non riesce ad arrestare o rallentare il corso del suddetto fiume. Troppo grande e troppo antica la storia delle genti napolitane e siciliane per pensare di avere dei risultati positivi ed ogni giorno che passa in una moltitudine di ambienti, tutti diversi tra di loro, nascono spontaneamente come funghi testimonianze, diverse tra di loro, di un passato importante e glorioso che a piccoli passi si sedimenta nel tessuto sociale e nell’animo delle persone. Tante sono le associazioni nate negli ultimi 30 anni che si rifanno al Regno delle Due Sicilie che stanno dando un contributo importante al ripristino di verità storiche occultate e alla loro divulgazione ma difettano, però, di spirito di convivenza e di un mancato coordinamento tra di loro. Le ragioni sono tante e si conoscono benissimo, ma evitando di fare qualsiasi tipo di polemica che ti porterebbe, meglio dire forse di rimanere, in un vicolo cieco, è meglio cominciare ad affrontarle per cercare di creare un corpo unico, ognuno con le proprie caratteristiche, per servire la causa napolitana e siciliana, cosa ben diversa da quella meridionale, che metterebbe sempre più paura al sistema risorgimentale massonico avvolto nel tricolore che è già in grosse difficoltà. Non serve invocare unità o un leader che possa unire le varie realtà perché è impossibile da attuare dato le forte personalità presenti e perché, per ottenere risultati migliori, una fungaia che nasce spontaneamente e in ordine sparso sfugge a qualsiasi tipo di controllo del potere diventando più incisiva e costruttiva. Due cose semplici si possono fare, la prima è quella di stipulare un patto di non belligeranza e di fratellanza, non quello massonico ovviamente, e la seconda è quella di sottoscrivere un patto di mutuo soccorso impegnandosi a eliminare tutti i contrasti che dividono che generano solo rapporti personali malsani.
Non condivido la strada che sta prendendo tizio o caio?, ma la difendo e l’appoggio dagli attacchi esterni perché da forza e credibilità a tutta la comunità e perché un fratello bisogna sempre difenderlo. Se si riescono a metabolizzare questi pochi ma chiari punti allo possiamo ben dire che siamo “un popolo in cammino” e per arrivare a questo obiettivo, che non richiede un grande sforzo, basta poco e si tenterà di farlo venerdì 13 giugno alle ore 18 presso “La Terrazza Due Golfi” .