San Giorgio a Cremano – Nella notte tra il 4 e il 5 luglio, diverse bandiere palestinesi sono apparse improvvisamente in più punti della città: pali della luce, recinzioni, cancelli pubblici e persino nei pressi del Municipio. Un’azione coordinata, simbolica e chiaramente identitaria, compiuta da un gruppo anonimo che ha voluto lasciare un segno visibile del proprio dissenso e del proprio sostegno alla causa palestinese.
Il gesto, non rivendicato formalmente, è stato però accolto con favore da numerosi cittadini e giovani attivisti, che hanno fotografato e rilanciato le immagini sui social, accompagnandole con parole di solidarietà, pace e autodeterminazione. In un’epoca di conflitti globali e di silenzi imbarazzanti da parte di molti governi e media occidentali, anche nei quartieri del Vesuviano si alza dunque una voce, forte e chiara, contro l’ingiustizia e in favore dei popoli oppressi.






A muovere questi attivisti non è soltanto lo spirito di militanza, ma anche un sentimento sempre più diffuso tra le fasce giovanili e popolari del Sud Italia: quello dell’identità. Un’identità che si rispecchia nei popoli che resistono, che combattono per la propria terra, la propria cultura, la propria libertà. E in questa chiave, la causa palestinese diventa anche una lente attraverso cui leggere la propria storia: quella del Mezzogiorno, dei suoi diritti calpestati, delle sue risorse depredate, della sua marginalizzazione sistemica.
Le immagini drammatiche che arrivano quotidianamente da Gaza e dalla Cisgiordania hanno prodotto una presa di coscienza in ampi strati della società: decine di migliaia di vittime civili, bombardamenti indiscriminati, ospedali rasi al suolo, bambini uccisi, interi quartieri cancellati. Uno scenario che in tanti non esitano più a definire per quello che è: un genocidio. E in una terra come quella napoletana, che ha conosciuto fame, emigrazione forzata e umiliazioni storiche, il sentimento di fratellanza con il popolo palestinese trova terreno fertile.
In tutto questo, il gesto simbolico avvenuto a San Giorgio a Cremano assume un significato profondo. Non è solo un atto di protesta, ma anche un richiamo a riscoprire il valore della solidarietà internazionale, il diritto alla resistenza e la necessità di ridare voce a chi è stato ridotto al silenzio. Le bandiere issate nella notte non sono solo un grido d’allarme per la Palestina, ma anche un messaggio universale: i popoli non si piegano, e la dignità non si cancella.
Una Napoli e un Sud che tornano a dire la loro, non più spettatori passivi ma protagonisti di una nuova coscienza politica e culturale che attraversa i quartieri, le piazze, i social. Dove si difende non solo una terra lontana, ma anche una visione del mondo fondata sull’identità, sulla giustizia e sulla libertà dei popoli.