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Rosa Chiaese, la sacerdotessa della Sanità: tra le anime pezzentelle e l’antica magia napoletana

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di Vincenzo Rochira (Giornalista)
Rosa Chiaese del 1970 napoletana del quartiere Sanita’. Lei sin da piccola invece di giocare con gli altri bambini si recava con la sua Zia Immacolata a ossequiare le anime pezzentelle. In questa terra consacrsta, ha compreso di avere una predisposizione per il paronormale. Il passo verso lo studio approfondito dell’esoterismo l’ha poi condotta ad approfondire le radici delle arti divinatorie e la magia degli altri popoli. In primis le sacerdotesee napoletane (come la Sibilla Cumana VIII a.c.) e che si rifacevano alla magia etrusca – greca – romana – egizia con influenza della cabala ebraica.

Da qui provengono i riti scaramantici e propiziarori napoletani che a tutt’oggi a distanza di secoli ancora fanno parte della nostra cultura. Poi solo dopo un secolo, sorse quella beneventana, dei contadini rurali che e’ diventata piu’ popolare e si tramanda a voce e senza libri. Inoltre ha condotto anche altri studi riconsciuti dai suoi attestati anche sulla magia egizia, cubana, argentina, afro e altre. Oggi dopo un lungo periodo trascorso negli Ststi Uniti (dove esistomo le universita’ del paranormale) si e’ ritrasferita nella sua citta’ e rione natale. Rosa si augura che le Istituzioni italiane, come in francia, possano desicare fondi specifici per le cattedre per l’astrologia e altre materie esoteriche. Ricordando l’entusiasmo che si e’ creato con la Cappella del Principe Raimondo De Sangro (alias il Principe di San Severo), il quale caratterizzo’ il settecento napoletano con la sua alchimia.

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