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Portici, il 20 settembre i maestri infioratori della Cappella di San Ciro protagonisti a Casatori

L’arte dei petali porta il nome di Portici alla XXX edizione dell’Infiorata

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Portici varca i confini cittadini per portare la sua tradizione floreale nel cuore della XXX edizione dell’Infiorata di Casatori, in programma dal 20 settembre.
Un appuntamento che, anno dopo anno, ha saputo unire la bellezza effimera dei tappeti di fiori alla forza di una comunità che custodisce e rinnova i propri riti. Gli infioratori del Comitato Cappella di San Ciro – già protagonisti della celebre Infiorata che, a maggio, accompagna la processione del Patrono nelle vie di Portici – saranno tra i protagonisti della tre giorni di festa a Casatori, portando il loro inconfondibile stile fatto di colori, petali e devozione. Con loro, la creatività prende forma in un bozzetto che racconta un messaggio semplice e potente: “Non trattenere l’amore che puoi donare”, un invito alla speranza e alla pace in una società sempre più individualista.

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Il gruppo degli infioratori – Angelo Di Napoli, Francesco Mondanaro, Vincenzo Parenti, Giorgio D’Andrea, Teresa Guadagno, Antonio D’Andrea, Pio D’Andrea, Linda Colianni e Antonietta D’Acunzo – ha scelto un’immagine che raffigura un uomo che offre una rosa, simbolo di un amore gratuito e trasformativo. Ogni petalo diventa così parola e preghiera, ogni colore diventa gesto collettivo.

La kermesse, giunta al trentesimo anno, è anche un grande momento di incontro: degustazioni alla sagra “I sapori antichi della terra”, spettacoli musicali nel complesso parrocchiale e, soprattutto, l’attesissima processione della Vergine Addolorata nella serata di domenica 21 settembre, che percorrerà le strade vestite di fiori suggellando i tre giorni di celebrazione. Non solo arte e spiritualità: l’Infiorata di Casatori è oggi anche al centro di un importante percorso istituzionale, con la candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco, avviata lo scorso anno, che darebbe ulteriore riconoscimento a una tradizione capace di unire territori diversi nel segno della bellezza. Con la partecipazione del gruppo porticese, il 20 settembre diventa quindi un ponte ideale tra due comunità che, attraverso l’arte effimera dei fiori, continuano a custodire e a rinnovare un patrimonio che parla di identità, fede e condivisione.

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