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Solidarietà a San Gregorio Armeno, i Fratelli Capuano dal 1840 ospitano i presepi dei ragazzi de La Tenda

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Nel cuore pulsante del Natale napoletano, là dove la tradizione presepiale è da secoli linguaggio identitario e popolare, quest’anno San Gregorio Armeno diventa anche spazio di solidarietà concreta. Tra botteghe storiche, luci, visitatori e artigiani al lavoro, il presepe torna a raccontare non solo la Natività, ma anche storie di riscatto sociale, inclusione e futuro possibile.

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Protagonisti di questa iniziativa sono i ragazzi seguiti dal centro educativo La Tenda, realtà attiva nel Rione Sanità che da anni lavora accanto a minori e famiglie in difficoltà attraverso percorsi formativi, laboratori e accompagnamento educativo. Le loro creazioni artigianali, nate da un lavoro paziente e collettivo, trovano spazio e visibilità in uno dei luoghi simbolo dell’artigianato napoletano, grazie alla disponibilità della storica bottega dei Fratelli Capuano, punto di riferimento dell’arte presepiale dal 1840.

Non si tratta di una semplice esposizione, ma di un gesto che restituisce al presepe il suo significato più autentico: quello di racconto umano, di comunità, di attenzione verso gli ultimi. Ogni opera esposta è il frutto di un percorso educativo che va oltre l’oggetto artistico e diventa testimonianza viva di come la tradizione possa trasformarsi in strumento sociale. Parte del ricavato delle vendite, infatti, è destinato a sostenere le attività de , rafforzando un legame diretto tra chi acquista e chi ogni giorno lavora sul territorio.

La scelta di San Gregorio Armeno non è casuale. Questa strada, da sempre vetrina internazionale del Natale napoletano, rappresenta un crocevia di storie, culture e mani sapienti. Inserire qui i presepi dei ragazzi del Rione Sanità significa affermare che la tradizione non è mai statica, ma vive e si rinnova quando incontra il presente. Accanto alle opere dei maestri artigiani, i lavori dei giovani raccontano un altro volto di Napoli, meno stereotipato e più autentico, fatto di impegno silenzioso e possibilità costruite giorno dopo giorno.

«Il presepe è un atto d’amore, prima ancora che un’opera d’arte», ha sottolineato , spiegando come questa iniziativa rappresenti un modo concreto per restituire valore sociale a un mestiere antico. Un messaggio che si inserisce in un momento storico complesso, in cui il turismo di massa spesso rischia di svuotare i luoghi del loro significato più profondo.

In questo Natale segnato da difficoltà economiche e fragilità diffuse, San Gregorio Armeno diventa così non solo meta di passaggio, ma luogo di incontro. Un luogo in cui acquistare un presepe significa sostenere un progetto educativo, riconoscere il valore del lavoro artigianale e contribuire, anche con un piccolo gesto, a rafforzare il tessuto sociale della città.

Napoli, ancora una volta, dimostra che la sua forza sta nella capacità di unire bellezza e umanità. E che il presepe, simbolo universale di nascita e speranza, può continuare a parlare al presente, diventando strumento di solidarietà e ponte tra tradizione e futuro.

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