In un Sud spesso raccontato solo per i suoi problemi, c’è chi continua a costruire soluzioni. Con i fatti, con il lavoro e con una visione umana dell’economia. È la BCC Napoli, la Banca di Credito Cooperativo guidata da Amedeo Manzo, che oggi ha celebrato un momento storico con l’approvazione all’unanimità del bilancio e una partecipazione imponente di istituzioni, imprenditori e cittadini. Un’assemblea che è andata ben oltre i numeri, diventando un vero atto collettivo d’amore per Napoli.
I dati parlano chiaro: impieghi totali alla clientela in crescita del 15%, raccolta complessiva +16%, risultato netto d’esercizio a +15%, e un CET1 Capital Ratio da primato al 34%. Ma non sono solo i numeri per raccontare il successo della BCC Napoli. È soprattutto la fiducia che la città ripone in questa banca ad aver fatto la differenza. Sono ormai 5.319 i soci, e i clienti sono aumentati dell’11% in un solo anno. Tra i protagonisti dell’assemblea anche il presidente dell’associazione delle Botteghe di San Gregorio Armeno, Vincenzo Capuano. La presenza di una delegazione degli artigiani presepiali ha ricordato a tutti come l’identità napoletana, quando sostenuta in modo intelligente, potesse diventare anche una straordinaria risorsa economica. La BCC Napoli, da anni, è al fianco di queste realtà, non per filantropia, ma per strategia: investire nell’anima produttiva della città è la vera forma di sviluppo sostenibile.
L’assemblea di oggi ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti istituzionali, una testimonianza di quanto la BCC sia ormai punto di riferimento per l’intera comunità napoletana. Presenti il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, i primi cittadini di Pozzuoli Luigi Manzoni e di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno, il presidente della Commissione Finanze della Camera Marco Osnato, il vescovo ausiliare Francesco Beneduce, il presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola, il presidente dell’Unione Industriali Costanzo Jannotti Pecci, quello della Fondazione Real Sito di Carditello Maurizio Maddaloni, il presidente di AFINA Gennaro Amato, e tanti altri. Una rete unita, pronta a costruire.

Nel suo intervento, il presidente Manzo ha lanciato un messaggio chiaro: “Abbiamo sostenuto progetti che, secondo la logica degli algoritmi, non sarebbero mai nati. Ma conoscendo il territorio e le persone, li abbiamo visti crescere e diventare valore per Napoli. Il nostro modello si basa sulla democrazia delle opportunità, sulla fiducia, sul rating umano.“
Con un riferimento affettuoso a Papa Francesco e alla sua idea di una Chiesa “in uscita”, Manzo ha descritto la BCC come una banca che non aspetta i clienti, ma li cerca, li ascolta, li accompagna. Ha poi ricordato con emozione il gesto simbolico di Peppino di Capri, uno dei primi soci della banca, “che un giorno passò davanti alla nostra sede e decise di darci fiducia, senza esitare”.
L’appello finale è stato un invito a unire le forze migliori della città: “Abbiamo eccellenze in ogni settore: aerospaziale, economia del mare, turismo, enogastronomia. I nostri giovani devono poter restare. Dobbiamo attrarre investimenti, ma soprattutto credere in noi stessi, nel nostro capitale umano. Napoli ha tutto: servire solo unità e volontà”. E la BCC Napoli dimostra ogni giorno che questa strada è possibile. Una banca che non delocalizza, ma radica. Che non taglia, ma semina. E che oggi, davanti a una platea d’eccezione, ha dimostrato di essere il cuore economico pulsante di una Napoli che non vuole più aspettare.
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La BCC Napoli come modello per il riscatto del Sud: quando il credito diventa identità