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Tragedia sfiorata nel Cilento: il camion si ribalta dopo il concerto, ma il cuore della musica batte ancora

L'artista colpisce sempre per la sua umanità: "Meglio qualche concerto in meno e tutti i miei ragazzi sani e salvi"

BCC
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Una curva. Una di quelle curve insidiose della Mingardina, in direzione Poderia, che tagliano in due le notti del Cilento. Un ritorno da una serata intensa, tra suoni, emozioni, applausi. Poi, improvvisamente, il silenzio. Il ribaltamento. L’asfalto che diventa trappola. Un tir che trasportava materiale tecnico per il palco si è schiantato fuori strada, scivolando lungo una scarpata nella notte tra il 17 e il 18 giugno. A bordo, uno dei membri dello storico team Mimmo Eventi Srl , da anni al fianco dell’artista Andrè , che quella sera aveva appena concluso un applauditissimo concerto a Camerota.

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A raccontare la vicenda, con voce scossa ma grata, è stato proprio Andrè, in un comunicato carico di umanità e consapevolezza. «Ho visto le foto e sono sconvolto», scrive l’artista, «immagino tutti loro che lo hanno vissuto». L’autista, per fortuna, è rimasto lievemente ferito. Poteva andare molto peggio. E lo sa bene chi ha visto il camion ribaltato sul fianco, tra le lamiere e le attrezzature distrutte.

Ma quello che colpisce di più, ancora una volta, è lo spirito di squadra, la forza silenziosa ma incrollabile di chi lavora dietro le quinte dello spettacolo. «Da dieci anni – ricorda Andrè – in ogni mia serata chiedo sempre una standing ovation per loro, per questi professionisti straordinari che vivono in viaggio, sotto il sole, sotto la pioggia, con tempi sempre stretti e mille imprevisti, per montare, smontare, far brillare il palco e spegnerlo dopo l’ultima nota». Sono i “fantasmi” che rendono magica ogni serata, che nessuno vede ma che rende possibile ogni emozione sul palco.

«Le richieste sono tantissime – continua il cantante – e quando penso a una data, prima ancora che a me, penso alle tante famiglie che si mantengono con questo lavoro». Un lavoro che spesso non conosce pausa, né tregua, soprattutto d’estate, quando ogni giorno è una tappa diversa, una città diversa, una sfida diversa. Una corsa contro il tempo che, stavolta, poteva costare carissima.

Nonostante tutto, questa sera lo spettacolo andrà avanti . Andrè sarà in concerto a Villa Literno, e il team – lo stesso che poche ore fa sfiorava la tragedia – è già all’opera per rendere possibile anche questa serata. «Questo la dice lunga sulla straordinarietà di questa categoria», conclude l’artista. «A Mimmo ea tutto il team: vi sono e vi sarò vicino sempre. Ci rialzeremo insieme, pezzo dopo pezzo. Con infinita gratitudine».

Oggi, dunque, non è solo il giorno di un nuovo concerto. È il giorno della consapevolezza , della gratitudine , e del rispetto dovuto a chi rende possibile, spesso a rischio della propria vita, la magia dello spettacolo. E allora, prima di accendere le luci sul palco, vale la pena fermarsi un attimo. E fare quello che Andrè chiede da dieci anni: alzarsi in piedi, e applaudire chi lavora nell’ombra. Perché senza di loro, il palco non esisterebbe nemmeno.

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