Il lupo viene picchiato tutti i giorni dal leone perché ha i capelli lunghi. Si lamenta con la volpe che suggerisce al leone di trovare un’altra scusa per picchiarlo ma anche quando cambia scusa (lo aveva mandato a comprare delle sigarette), alla fine lo picchia per i capelli lunghi. Questa vecchia barzelletta è la sintesi del pensiero di Aldo Cazzullo: di qualsiasi cosa si parli quando si parla di Sud, è sempre colpa dei… neoborbonici. Ormai è diventata una specie di ossessione e il giornalista piemontese non riesce a trattenersi dalla solita citazione a distanza di 7/8 giorni. E io non riesco (mi perdonerete) a non replicare.
Stavolta forse abbiamo raggiunto davvero il livello più surreale. Alla solita lettera sul Risorgimento ormai dimenticato (a tanti lettori sta così a cuore il Risorgimento?), Cazzullo risponde ricordando il recente episodio dei ragazzini di un oratorio (!) bresciano e dei loro cori nei quali si auguravano la morte dell’intero popolo napoletano ad opera del Vesuvio. Anche in questo caso, però, pure se stiamo vivendo i drammatici giorni della zona flegrea, Cazzullo definisce quei ragazzini “irriverenti” e magari “non sanno quello che dicono” arrivando, in sintesi, quasi a giustificarli con la stranissima tesi:
“ma è molto forte il rancore verso il Nord, che la favola consolatoria neoborbonica ha alimentato”. Al di là di qualche dubbio grammaticale sulla concordanza di quel “che”, sembra uno scherzo. In pratica anche il “razzismo” di quei ragazzini bresciani non è colpa di quei ragazzini (e dei loro educatori) ma, in fondo, del rancore contro il Nord alimentato dai… #neoborbonici!
Quindi per Cazzullo massacri e saccheggi ai danni del Sud durante l’unificazione sono una “favola neoborbonica”. Quindi per Cazzullo quello che scriveva magari Nitti a proposito dei danni subiti dal Sud dal 1860 è una “favola neoborbonica”. Quindi per Cazzullo oltre 40 anni di leghismo e spesso di razzismo antimeridionale, con annessi decenni di governo locale e nazionale, sono una “favola neoborbonica”. Quindi per Cazzullo gli oltre 800 miliardi di euro sottratti al Sud con il federalismo fiscale e i prossimi miliardi sottratti con il Pnrr sono una “favola neoborbonica”. Altro che “favole consolatorie”: qui c’è solo da raccontare verità negate da oltre 160 anni dai Cazzullo del presente e del passato e c’è solo da rivendicare rispetto e parità di diritti tra Nord e Sud.
Se in mezzo non ci fossero sentimenti beceri per giunta tra i ragazzini di un oratorio, se in mezzo non ci fossero davvero i drammi (tuttora in corso) dei popoli meridionali, potremmo davvero parlare di una barzelletta ma qui c’è ormai ben poco da ridere.