Si dice che l’erba del vicino sia sempre più verde, ed il detto è vero: siamo continuamente insoddisfatti. Il sogno europeo? Assomigliare a quello americano. Il sogno americano? Assomigliare a quello europeo. Ogni volta che viaggio e mi chiedo ‘se vivessi qui, come andrebbe?’. La continua insoddisfazione di restare in un solo punto nel mondo a vivere la propria ‘confort zone’;siamo viaggiatori per genetica ma siamo diventati emigranti per obbligo ed anche per condizionamenti esterni.
La sradicazione dal proprio territorio non è solo una questione economica, ma qualcosa in più. I nostri bisonni non conoscevano nulla del mondo, e per loro andare in villeggiatura da Napoli a Castellammare era già un grande obiettivo, figuriamoci in cilento o in Calabria. In realtà non c’era neanche il bisogno di andare in vacanza fuori…e la vita passava nella semplicità. Erano soddisfatti, felici, forse. Paradossalmente più avanza la tecnologia e più il mondo diventa piccolo, più siamo insoddisfatti, anche per quella piccola finestra sul mondo chiamato smartphone.
L’uomo da viaggiatore oggi è passato ad essere emigrante quasi sempre per obbligo, il che cambia le carte in tavola. Un mondo impazzito, i popoli si mescolano, chi ‘scappa’ da una parte, chi dall’altra’, inseguendo ‘il benessere’ e le ‘borse finanziarie’ (sappiamo che loro comandano). L’Identitá è un’altra cosa. La cultura di un posto non vuol dire che sia superiore ad un’altra, il continuare a farsi guerre per far prevalere una mentalità piuttosto che un’altra, voluta poi da quei pochi super ricchi che ‘si odiano ma non si combattono’ e mandano a morte ‘giovani che non si conoscono e non si odiano ma si combattono per ordini dall’alto‘. Se solo fossero i popoli a decidere. Il nostro ‘combattere’ per ‘resistere’ ad un’americanizzazione del mondo che autoimplode da solo, i Brics, la palestina Israele, le mode dei cosiddetti ‘ferragni’, che non fanno altro che andare in america e copiare ‘la nuova moda’ ed importarla a chi fa prima, semplicemente perchè hanno la possibilità di farlo. Siamo solo esseri umani che calpestano un territorio che cambia continuamente, su un pianeta che cambia continuamente. L’obiettivo? Godercelo!
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Di ritorno dall’America, da Los Angeles, tutto bello quanto ‘finto’, finto come le canzoni, i film e serie tv americane, che volenti o nolenti, sin da piccoli abbiamo visto e sentito e sono entrati a far parte della nostra cultura e della mentalità, e delle nostre abitudini. Canzoni che spesso non capiamo, serie tv che per noi sembrano di un altro mondo, non sono altro che la rappresentazione della vita americana importata nel resto dell’occidente. Altro che sogno americano, la classe media non esiste più. Pochi sanno che dal secondo dopoguerra, ci sono stati accordi tra gli USA e l’Europa, me lo diceva mio nonno, che in cambio dei ‘piani Marshall’ e dell’ “averci salvato” (noi lo abbiamo fatto da soli) avremmo dovuto ascoltare per 80 anni circa quasi solo canzoni, film e serie tv americane. Più viaggio e più mi rendo conto di quanto siamo piccoli ed insignificanti per il mondo, altro che “siamo la causa del suo cambiamento” (ci sentiamo ancora onnipotenti”).
L’obiettivo dell’uomo moderno a mio avviso deve essere l’equilibrio e la tranquillità, ma soprattutto il diritto di restare a vivere dove si vuole. Abbiamo tutto, ma siamo più insoddisfatti di prima, tornare alla semplicità, ad un tocco ed un sorriso verso l’altro. Oggi questo vuol dire vivere l’Umanità secondo me. Il sorriso è di tutti, ed è l’unica cosa che un Robot non potrà mai imitarci nè toglierci. Viviamo l’epoca dell’intelligenza artificiale e dei droni che possono portarti prodotti ordinati o b0mbe, un’epoca senza precedenti che può terminare in un attimo…ma noi vogliamo solo vivere!
