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San Gregorio Armeno una vittoria per tutti noi. Alle eccellenze napoletane servono piazze e strade che le tutelino

A San Gregorio Armeno si ascolti la Cantata dei Pastori

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di Fernando Luisi
La delibera comunale, avallata dal TAR della Campania, di riservare alla sola arte presepiale nella via di San Gregorio Armeno, negando di fatto l’insediamento di altre realtà commerciali, è una vittoria dell’ identità napoletana e la difesa delle sue eccellenze. Non rappresenta la vittoria dell’artigianato dei presepi o la “sconfitta di Scaturchio”, indiscussa eccellenza nell’ambito gastronomico.
È una vittoria innanzitutto del buon senso ed una sconfitta della pericolosissima “ammesca francesca”, che può fare gola solo ad un turismo da toccata e fuga, dove Napoli, il suo popolo e la sua identità vengono messi seriamente in discussione. Venga il turista non una volta sola, ma più volte e ogni volta faccia il pieno di una o poche eccellenze. Ogni eccellenza napoletana, mi verrebbe da dire, meriterebbe una via, una piazza dedicata, dove il turista si arricchirebbe e si alimenterebbe anche e principalmente di cultura.

Lo shopping turistico può fare accrescere i portafogli di qualcuno ma non arricchisce nel medio e lungo periodo la città, il popolo. Ancor più comprensibile, quindi, l’intervista al maestro Peppe Barra il quale, dopo aver ricevuto il premio “San Gregorio Armeno, manifestava tutta la sua rabbia nei confronti del turismo che attualmente imperversa nelle strade della nostra città, indebolendola definitivamente e rendendola preda delle dinamiche consumistiche. Napoli non ha bisogno di turismo mordi e fuggi ne, tantomeno, di un turismo che si accontenta di pacchetti preconfezionati con tempi strettissimi da dedicare alle sue eccellenze. Così facendo si mortifica l’essenza della cultura napoletana. Ogni luogo di Napoli divenga un Tempio dove si celebra un’eccellenza. E Napoli ne ha tante di eccellenze e tante di strade e/o piazze da dedicare. Ogni Tempio va rispettato, in ogni Tempio si eviti la promiscuità dei mercanti e delle mercanzie.
A San Gregorio Armeno, per finire, si ascolti solo “La cantata dei pastori”.