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La bellezza cancellata di Napoli. Dopo via Tasso altro asfalto su Via del Parco Regina Margherita, e poi sarà Via Posillipo

Memoria e bellezza sempre più deturpate. PIù asfalto e cemento a Napoli

Il Seggio del Popolo - Locanda

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Di Alessandro Casillo
Tanti sono gli esempi di deturpazione della città, l’incuria come prima forma di offesa a una città pluripremiata per bellezza e ospitalità, vissuta da una gran parte di cittadini che tanto si prodigano per difenderla e promuoverla, spesso inutilmente, trovandosi murati dalle amministrazioni incerte, irresolute, sorde e miopi di fronte alle esigenze di una città culla di grande storia, sapientemente scelta da un turismo che ha sfidato le dicerie, confrontandola con gli stereotipi presenti in tutte le città del mondo.

La sgradita presenza dei sampietrini nella città di Napoli è l’ennesimo riscontro che dimostra che chi ci amministra non ha identità ne passione per la tutela dell’immagine della città. Passeggiando per Napoli possiamo imbatterci nelle colate di cemento che hanno coperto i giardinetti delle più belle piazze come Municipio e Dante, fenomeni di architetti con la penna a inchiostro nero, solo nero.Tutto ciò a mio avviso per celare la comodità di ridurre la manutenzione ai minimi termini, possiamo dire cancellarla del tutto, così per avere meno grane economiche, perché incapaci di produrre risorse e sostentamenti per arricchire il lavoro e il decoro della città.

E’ arrivato quindi il momento di cancellare un’altro pezzo di identità della nostra città, dopo via Tasso, anche Via Del Parco Regina Margherita, strada simbolo del Liberty, sarà coperta da una colata di asfalto eliminando i sampietrini, additati come killer delle strade, causa di morti e feriti. Tediando il concetto di sicurezza stradale identificando come causa di tali disagi i sampietrini, nascondendo dietro a un dito la responsabilità della manutenzione inesistente e l’incoscienza di chi guida che sono le medesime sia sull’asfalto che sui sampietrini, a mio avviso asfaltando la città si da vita a un circuito cittadino molto apprezzato dai piloti del sabato sera che silenziosamente, sull’asfalto assorbente per non disturbare il sonno degli amministratori, possono sfrecciare non rischiando le sospensione della propria vettura non avendo come deterrente sampietrini. Cosa resterà di una città antica se non abbiamo la forza di manutenerla e conservarla per poter ospitare chi dall’altra parte del mondo ha solo grattacieli?

Cosa fotograferanno i visitatori tra asfalto e cemento? Ci sarà ancora interesse in una città portata alla stessa fattura di altre metropoli per la comodità di non curarle?

Foto dal gruppo Database buche Napoli

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