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Napoli. Galleria Principe la baraccopoli dei senzatetto tiene in ostaggio i negozi

L'abbandono del Comune di Napoli in luoghi simbolo della città: un silenzio che assorda e fa chiudere i progetti giovanili

Il Seggio del Popolo - Locanda

di Antonio Folle
Galleria Principe la baraccopoli dei senzatetto tiene in ostaggio i negozi.
Non è la prima volta che da giornalista mi occupo della galleria Principe di Napoli. Non è la prima volta che mi trovo a riportare la rabbia – in qualche caso addrittura la disperazione – di chi sta cercando con tutte le sue forze di far risorgere quella galleria dopo decenni di cronico abbandono trovandosi a combattere ogni giorno con un problema che sta crescendo a macchia d’olio. Una volta sotto i porticati della galleria trovavano rifugio notturno pochi senzatetto che non riuscivano a sistemarsi altrove. Da qualche tempo invece, sotto quei porticati è nata una vera e propria baraccopoli fatta di tende, sacchi a pelo, coperte e cartoni. Un luogo della disperazione all’interno del quale trovano rifugio almeno una decina di senza fissa dimora che stanno tenendo letteralmente in ostaggio la galleria.

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E, attenzione, nessuno, tantomeno i ragazzi di Napulitanata che hanno lanciato un nuovo appello – per ora inascoltato – alle istituzioni, ha mai puntato il dito contro la disperazione di quegli uomini accampati alla buona ed esposti alle intemperie invernali. Il problema, semmai, è di decidere quale deve essere il destino di quella galleria monumentale collocata proprio di fronte ad uno dei più importanti musei del mondo. Lì, migliaia di turisti ammirano da un lato gli splendori accumulati dai Borbone e dall’altro un desolante panorama di degrado e di miseria umana. Io stesso, quando passo sotto i portici della galleria, ho difficoltà a transitarvi a causa del puzzo di piscio che si sente e preferisco attraversare.
(VIDEO: Galleria Principe, la baraccopoli dei senzatetto tiene in ostaggio i negozi)

Se io, però, ho la fortuna di poter attraversare per scampare a quello scempio, la stessa fortuna non ce l’hanno quelli che, in quella maledetta galleria, hanno investito e lavorano ogni giorno. Qualche giorno fa scorrendo i social come faccio di solito per tenermi informato mi sono imbattuto nel post di Pasquale Cirillo, uno dei fondatori di Napulitanata che denunciava una situazione fattasi ormai insostenibile.

«Siamo passati alle Tende anche davanti alla porta d’ingresso, – scrive Cirillo – stamattina siamo stati aggrediti verbalmente e ci hanno impedito di aprire la Serranda. Abbiamo Fatto in ordine: esposti in Questura, denunce varie, segnalazioni agli organi istituzionali di competenza. Hanno interrotto un concerto poichè non volevano essere disturbati. Troviamo puntualmente escrementi. Siamo stati aggrediti fisicamente, presi a bottigliate e mazze. Fatemi capire – continua il post-sfogo di Pasquale – qualcuno di noi deve restarci secco, per poi fare il corteo di commemorazione ed indignarsi?».

Ora non so voi, ma a me già solo questo basterebbe per avere il voltastomaco. Ma non nei confronti di quei ‘Cristi’ annebbiati dall’alcool e, forse, dalla droga e che ormai non sono più padroni delle loro azioni. Lo schifo totale mi viene nei confronti di quelle istituzioni che da anni consentono ad una situazione incancrenita di peggiorare giorno dopo giorno.

«In questa situazione paradossale e assurda – ha spiegato il cofondatore di Napulitanata Mimmo Matania – anzitutto mettiamo davanti la dignità di queste persone che vivono li per terra e non possono passare inosservati da parte dell’amministrazione comunale. Il decoro della galleria e della strada, però, è altrettanto importante e non può passare in secondo piano. Risolvere questa situazione è doveroso non solo nei confronti di chi cerca di fare attività in galleria, ma anche nei confronti dei passanti che rischiano di trovarsi ogni giorno davanti scene di uomini nudi in preda ai fumi dell’alcool. Se l’amministrazione – continua ancora Matania – ritiene che questa zona debba essere adibita a questo allora ce lo dicano e noi faremo le nostre valutazioni, ma non possono continuare a fingere di ignorare il problema».

Faciteme capì: si spendono i soldi per restaurare la galleria, si spingono le persone a investire e poi si lascia che nasca una tendopoli? Voglio evitare di sparare sulla Croce Rossa e in questo articolo non menzionerò lo stato di piazza Cavour. Lì i senzatetto hanno i loro guardaroba riservati dietro alla stazione della metropolitana. Continuo a chiedermi perchè dopo dieci anni di de Magistris e dopo l’elezione del nuovo sindaco si continui ancora a far finta di nulla. Che il Comune non abbia fondi lo sappiamo, che gli assessorati hanno personale ridotto all’osso pure. Ma la soluzione qual è? Quella di spingere giovani imprenditori che stanno facendo la storia della nostra città a pensare di andarsene?

«E’ incredibile che quest’amministrazione comunale abbia mostrato il suo poco interesse nei confronti di due vere eccellenze napoletane – ha commentato Salvatore Lanza Segretario Nazionale del Movimento NeoborbonicoNapulitanata, la prima sala da concerto della canzone napoletana  e Scotto Jonno il caffè letterario più bello del nostro paese. Non a caso come Movimento Neoborbonico scegliamo spesso queste location, per supportare questi progetti che certamente sono una luce nel buio di quei luoghi abbandonati. I progetti importanti vanno tutelati e non abbandonati a loro stessi».

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