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La fiction sui ‘briganti’ e i soliti divertenti ‘piagnistei’ risorgimentalisti (dopo un secolo e mezzo di monopolio storico)

Il Seggio del Popolo - Locanda

di Gennaro De Crescenzo
Leonardo Cecchi, già social media manager del PD e solo omonimo di un famoso cantante e attore, ha scritto su Huffington Post una sorta di recensione di una fiction in onda su Netflix (“Briganti”, dal 23 aprile). Basandosi sul trailer, ha dedotto che si tratta di una “narrazione tossica” (ha scritto proprio così) basata su “castronerie storiche” come “l’eroismo o il patriottismo dei briganti”. Tutte tesi, per lui, “senza alcuna fonte storica”.
(La fiction sui ‘briganti’ e i soliti divertenti ‘piagnistei’ risorgimentalisti)

Quindi per Cecchi i documenti che spesso uso per i miei libri e in particolare quelli dei Fondi Ministero Agricoltura Industria e Commercio o del Ministero Finanze o del Ministero Istruzione presso l’Archivio di Stato di Napoli non esistono. Quindi per Cecchi non esistono i testi di docenti universitari come Daniele, Malanima, Fenoaltea, Ciccarelli, Collet Tanzi o De Matteo che evidenziano condizioni economiche o livelli di Pil o di industrializzazione al Sud pari o superiori a quelli del Nord. Quindi per Cecchi quando Nitti evidenziò i famosi 443 milioni di lire nelle banche del Sud (sui 668 di tutte le banche italiane messe insieme nel 1861) scrisse bugie o quei soldi erano tutti del re, come se nelle banche non ci fossero i soldi di migliaia di persone (e ovviamente “anche” del re).

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Nessuno ha mai parlato di un “paradiso” ma di uno Stato effettivamente “potente, moderno e pacifico” se diamo un occhio ad indici oggettivi come il numero delle guerre, quello dei condannati a morte (0 con i “crudeli” Borbone, 113 con i “liberi e liberali” Savoia tra il 1851 e il 1855: cfr. Brofferio, 26 marzo 1856, Parlamento di Torino), quello dei teatri o dei libri pubblicati annualmente o ai dati relativi alla mortalità infantile o ai tassi di longevità o di crescita demografica o agli ospedali (altro che governo “incubo per la povera gente”). “Castronerie” pure gli emigranti pari quasi a zero fino al 1860 e diventati 5 milioni solo dal 1870 al 1913 (cfr. Archivio di Stato di Napoli, Questura e Ministero Polizia)? “Castronerie” pure i dati (reali) sul numero delle scuole elementari in media con quelle del resto dell’Italia e che smentiscono i soliti dati sull’analfabetismo (cfr. Daniele 2022 e Archivio di Stato di Napoli, Ministero Istruzione)? “Senza fonti” pure i dati sugli operai del 1861 (primo censimento) con un milione e mezzo di addetti alle industrie al Sud e meno di un milione al Nord?
((La fiction sui ‘briganti’ e i soliti divertenti ‘piagnistei’ risorgimentalisti)

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