Home Rubriche settimanali L'Indignato a cura di Giuseppe Giunto Risorgimento: chi erano le Brigantesse in difesa della Libertà

Risorgimento: chi erano le Brigantesse in difesa della Libertà

Il Seggio del Popolo - Locanda

Rubrica L’Indignato: di Giuseppe Giunto
La brigantessa era una donna che nelle bande condivideva la vita del proprio compagno, e partecipava alle azioni di guerriglia. Il mito delle amazzoni bellicose e crudeli, esperte nelle arti della guerra come in quella dell’amore, si dissolve con le ricerche, e gli studi. La realtà che avanza è fatta di contadine, che prima di vivere alla macchia conducevano una vita tranquilla.

Gli storici sono stati per anni influenzati dalle vaneggianti, e razziste teorie lombrosiane che identificava il brigante per il suo aspetto fisico, oltre che per la sua fisionomia in particolare la forma del cranio. Teorie false e senza nessun fondamento scientifico, se non razziste, che vogliono un uomo con caratteri somatici di chi è nato pel delitto e per la delinquenza. Ovviamente Lombroso fu smentito dai vari studi condotti tanto che dopo una serie di orrori raccolti su teorie strampalate, nel 1882 lo stesso pseudo scienziato fu radiato dalla Società di Antropologia ed Etnologia. Nella maggior parte dei casi queste donne avevano un’esistenza normale, tranquilla, contadine nei loro luoghi di origine.

Alcune donne divennero brigantesse per amore di un brigante, pensiamo a (Filomena Pennacchio, Giuseppina Vitale, Maddalena De Lellis, Maria Domenica Piturro) per alcune di loro si trattò di una fuga da situazioni familiari difficili, come quella di Filomena De Lellis, che si liberò dal marito e diventò l’amante del capobanda Santaniello; come Maria Capitanio che si diede alla macchia per raggiungere il marito diventato brigante, per altre ancora fu una scelta dettata dal rancore: Elisabetta Blasucci si fece brigantessa per vendicare il marito fucilato. L’astuzia della donna brigante la si trova anche nei tribunali, quasi tutte sostenevano di essere state costrette alla macchia dai briganti, ma solo un numero minimo era sincero, nella maggior parte dei casi le donne dichiaravano questo per ottenere uno sconto di pena o addirittura l’assoluzione.

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Erano donne, mogli, compagne di capi ai quali rimasero legatissime, comprese quelle che si credevano rapite. In questa forma di rapporto si provava un’attrazione per l’uomo forte e violento, specialmente quando questa violenza fosse legittimata da un’ideologia. Il Brigantaggio offrì alle donne un’opportunità che forse non avrebbero mai avuto, un ruolo nuovo, pericoloso ma affascinante, una serie di esperienze, di attività mai sperimentate prima, che davano loro la percezione di essere diventate indispensabili avere potere oltre ad essere libere.

Fonte: Per Forza o Per Amore

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