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Festa a tre città: Napoli elogiata dal mondo, screditata dai suoi media

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Di Alessandro Casillo

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I recenti festeggiamenti a Napoli, Parigi e Milano hanno rivelato con brutale chiarezza non solo le diverse modalità di vivere un evento collettivo, ma soprattutto i pregiudizi sistemici e la narrazione tendenziosa con cui l’informazione italiana tratta il Sud, in particolare Napoli.

A Napoli, migliaia di persone sono scese in strada per celebrare in maniera esemplare: senza violenze, senza scontri, senza degrado. Un popolo intero ha mostrato al mondo come si può festeggiare con amore per la propria città, con orgoglio e con senso civico.
Eppure, la stampa italiana ha scelto di concentrarsi ossessivamente su un episodio secondario: il furto di 28 auto.
Come se fosse un evento eccezionale, come se in altre città italiane – dove i furti d’auto sono spesso più numerosi – non accadesse nulla di simile. Un’operazione mediatica precisa, quasi scientifica, per screditare ancora una volta Napoli, oscurando la straordinaria prova di maturità e coesione popolare dimostrata dai suoi cittadini.

Nel frattempo, a Parigi, qualche giorno dopo, per la finale di Champions League, si registrano oltre 500 arresti, 20 attività commerciali vandalizzate, 60 tra furti e rapine, auto date alle fiamme ancora da quantificare e due morti, con cinquemila agenti antisommossa impiegati.
Una vera e propria esplosione di violenza urbana che però non ha ricevuto nemmeno lontanamente lo stesso trattamento mediatico riservato al capoluogo partenopeo.
I disordini parigini sono stati minimizzati, normalizzati, quasi giustificati: la solita doppia morale di chi decide chi può sbagliare e chi no.

E Milano?
La capitale morale del paese, incapace perfino di articolare una celebrazione originale, si è limitata a produrre slogan beceri come “Il Vesuvio erutta per noi”, espressione di ignoranza e provincialismo mascherati da ironia. Nessuna empatia, nessun rispetto: solo la solita banalizzazione del Sud.

Eppure, i veri esempi di civiltà sono arrivati proprio da chi meno te lo aspetti: i tifosi del PSG recatisi a Monaco, che hanno dimostrato solidarietà alla Palestina, accogliendo fraternamente i tifosi del Napoli e dello Stoccolma. Una lezione che va ben oltre il calcio e che mette a nudo il provincialismo di chi continua a guardare Napoli con sospetto, invece di riconoscerne la forza, la cultura e l’intelligenza collettiva.

Napoli ha dato un esempio. Il mondo l’ha visto e riconosciuto.
Solo in Italia c’è ancora chi cerca di negarlo. Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: Napoli è un modello, e il problema è che molti non riescono ad accettarlo.


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