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Il Ponte sul Garigliano il Real San Ferdinando

Una grande storia, la nostra terra la nostra storia! i Borbone e la ricchezza che ci hanno lasciato

Il Seggio del Popolo - Locanda

di Giuseppe Giunto
Il Ponte sul Garigliano il Real San Ferdinando
«Lassate fa’ ‘o guaglione» queste furono le parole di Ferdinando II, mettendo a tacere anche chi esprimeva perplessità su un progetto così avveniristico. È sì, perché all’epoca dei fatti molti furono i progetti di ponti sospesi che finivano sempre per cedere, e questo preoccupava non poco i consiglieri del re. Questo ponte unisce un territorio che una volta apparteneva alla Campania, oggi segna il confine tra Campania e Lazio, per chi non lo sapesse, dopo attraversato il ponte fino a Gaeta era territorio Campano e precisamente provincia di Caserta. Quando il regime fascista nel 1927 riorganizzò il territorio italiano, abolì i circondari e soppresse la provincia di Terra di Lavoro, incorporò Gaeta nella provincia di Roma, dopo nel 1934, alla neo-istituita provincia di Littoria, oggi provincia di Latina. Dal 1970, con l’istituzione delle regioni a statuto ordinario, Gaeta fa dunque parte del Lazio, ma questa è un’altra storia. Ma facciamo un passo indietro….

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Questo progetto di ponte sarebbe stato un progetto che poneva il regno napoletano all’avanguardia: portava il Regno delle Due Sicilie come il primo stato ad avere un ponte sospeso carrabile dell’Europa continentale. Si individuò un punto, I lavori cominciarono nel 1828 e durarono quattro anni, il primo progetto di ponte fu realizzato nel 1811, ma fu abbandonato subito, la causa era il territorio morfologicamente non adatto, gli strati di sabbia, le piene e, poi per le ingenti spese che avrebbe portato…si lasciò perdere. Nel 1823, si pensò a una nuova tipologia di ponte, quella di un ponte sospeso in «ferro fuso», cambiato l’anno successivo in «ferri tessuti», cioè un ponte a catene di ferro. Fu incaricato un giovanissimo ing. tale Luigi Giura (1795-1864) già Ispettore di Ponti e Strade, che elaborò un primo prospetto di quello che poi sarebbe stato il Real San Ferdinando nel 1825. Studiò gli altri ponti già in costruzione in giro per l’Europa e perfino in Russia, osservando il Ponte Počtamtskij (1824), il Ponte Egizio, il Ponte dei Leoni e il Ponte dei Grifoni inaugurati nel 1826 a San Pietroburgo. Si decise che il ponte dovesse essere costruito in ferro, la decisione migliore, la più economica e razionale, anche perché si poteva contare su una produzione industriale presente nel Regno delle Due Sicilie, come quella del ferro.
(Il Ponte sul Garigliano il Real San Ferdinando)

I lavori cominciarono nel 1828 e dopo quattro anni nella primavera del 1832 terminarono, il costo per la realizzazione fu di 75.000 ducati, meno del preventivo iniziale! Il ponte lungo complessivamente 128 metri, con una luce complessiva di 80,40 metri e larghezza di 5,5 metri, si divide in tre corsie, di cui le due laterali per i pedoni e quella centrale per gli animali e i carri. Su ognuna delle sponde furono erette due colonne in stile egizio, sormontate da capitelli decorati con palmette, di pietra gialla proveniente dalla cava di Traetto, alte sette metri e con un diametro di 2,5 metri. Davanti ad ognuna fu posta una sfinge (CentroStudiCaserta). Ogni estremità del ponte terminava, con uno slargo, e con due casette per i custodi e per le guardie. Ferdinando II volle inaugurare il nuovo ponte, si trovava in zona a Sessa Aurunca nell’esattezza, per esercitazioni militari. Una volta posizionatosi al centro del ponte, ordinò che lo attraversassero a trotto due squadre del Reggimento Lancieri e sedici carri di artiglieria, poi li fece ripassare ma questa volta al galoppo a dimostrazione della sicurezza e stabilità dell’opera. Il ponte è rimasto li fino a quando fu fatto saltare nel 14 ottobre 1943 da truppe tedesche in fuga durante la seconda guerra mondiale, fu distrutta solo l’arcata centrale. Soltanto nel 1998 il ponte è stato restaurato e oggi è possibile visitarlo.

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