«Quasi duecento tifosi napoletani, tra cui donne e bambini, sono stati arrestati in Olanda prima della partita contro il PSV. Secondo le autorità locali, si sarebbe trattato di un “fermo preventivo per evitare disordini”, ma la realtà è che centinaia di cittadini italiani sono stati privati della loro libertà non per reati commessi, bensì per la sola possibilità che potevano commetterne. Un fatto gravissimo, che in qualunque parte del mondo verrebbe definito con una sola parola: razzismo».
È quanto dichiarano in una nota congiunta Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico, ed Emilio Caserta, giornalista e responsabile giovanile dell’associazione culturale.
«Ancora una volta – spiegano – i napoletani vengono trattati come cittadini di serie B, dentro e fuori i confini nazionali. Prima le trasferte vietate in Italia, poi le discriminazioni economiche come le tariffe assicurative più alte del Paese, o addirittura un arresto di massa in un Paese dell’Unione Europea. Tutto questo dimostra quanto sia radicato un pregiudizio collettivo che, dietro la maschera della sicurezza, nasconde una forma di razzismo istituzionale verso Napoli e il Sud».
De Crescenzo e Caserta chiedono «una presa di posizione immediata da parte delle istituzioni italiane ed europee, del sindaco di Napoli e dei parlamentari campani. Non si può restare in silenzio di fronte a un abuso così evidente, che umilia la dignità di un intero popolo».
Infine, concludono: «Non possiamo accettare che i media nazionali rilancino la notizia come se si trattasse dell’ennesimo episodio di violenza. È ora che Napoli abbia finalmente una classe dirigente capace di difenderla, di reagire, e di restituire ai suoi cittadini il rispetto che meritano in Europa e nel mondo».














